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“Putin ha già vinto”: la “bomba” di Forbes, cosa è successo in Ucraina (ma ci tengono nascosto)

Pubblicato il 25/05/2022 10:14

La guerra? Una questione sostanzialmente già chiusa, con Putin che nel giro di tre mesi è riuscito a occupare il 20% del territorio ucraino, pari a 125 mila chilometri quadrati. Con Mosca che ha sì rallentato in diverse occasioni per recuperare forze e attendere le reazioni degli altri Stati, senza però mai rinunciare a un’offensiva che ha messo ormai in ginocchio Kiev. Questa l’analisi pubblicata in queste ore dalla rivista Forbes, secondo la quale non si può negare la costante crescita di conquiste da parte del Cremlino.

Secondo la ricostruzione di Forbes il 23 febbraio, giorno prima dell’invasione, il territorio occupato era di 43.300 metri quadrati. Quello in mano alla Russia è ora praticamente triplicato. La stessa Nato ha ammesso: “Gli ucraini stanno facendo un lavoro fantastico ma la situazione nel Donbass, dal punto di vista militare, è diventata molto difficile, è essenziale che l’Alleanza o i singoli Paesi membri continuino la fornitura di armi all’Ucraina. Putin attacca i deboli, mostriamo forza”.

Uno scenario abbastanza chiaro, con la mediazione che si fa sempre più difficile. Mosca ha ricevuto il piano di pace che il ministro degli Esteri italiano Luigi Di Maio ha presentato all’Onu, ma non lo ha recepito in maniera positiva. Dall’ex presidente russo Medvedev, infatti, è arrivata una netta bocciatura: “È un puro flusso di coscienza slegato dalla realtà: Donbass e Crimea non torneranno mai indietro a Kiev”. Il piano, secondo il numero due del Cremlino, sarebbe stato elaborato sulla base delle ricostruzioni ucraine.

Si continua a combattere nel Donbass, dove a dare man forte ai soldati di Putin sono arrivate le unità d’élite di Spetsnatz e i contractor della Wagner che si stanno concentrando sulla conquista dell’intera regione di Lugansk. Al centro dell’offensiva resta il centro strategico di Severodonetsk, assediato da tre direzioni, parte della strategia per tagliare le linee di rifornimento ucraine, controllando le strade chiave per i collegamenti a ovest. La campagna russa prosegue anche nel resto del Paese, con nuovi raid sulle regioni di Mykolaiv e Dnipro.

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