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Pregliasco non vuole mandare gli italiani in vacanza: “Meglio restare a casa”. I suoi “consigli”

Pubblicato il 04/08/2021 12:24

Fabrizio Pregliasco, che qualche giorno fa si è reso protagonista di una sonora sconfitta verbale e dialettica contro Gianluigi Paragone sul tema dei danni a lunga distanza provocati dai vaccini, è tornato per l’ennesima volta in tv a fare terrorismo sugli italiani. Stavolta il tema è – a pochi giorni dal Ferragosto – quello delle vacanze e come affrontarle tra Covid, variante Delta, Green Pass e chi più ne ha più ne metta. “Consigli” ad alta tensione da parte del virologo, il quale mette l’accento sui rischi che si corrono durante l’estate e arriva a dire, sostanzialmente, che è meglio chiudersi in case e non andarci proprio in vacanza. (Continua a leggere dopo la foto)

Ma Pregliasco è un virologo o un ipocondriaco? Il professore va dritto al punto: “Le vacanze? Io non le farei. È un terno al lotto individuare una metodologia che non sia quella di non andarci per schivare il rischio”, ha spiegato l’esperto dell’Università Statale di Milano a AdnKronos. Per Pregliasco, quindi, è meglio restare a casa. E qui verrebbe facile dire: bene, ci restasse lui allora. Comunque sia, per chi proprio si sente temerario e vuole “rischiarsela”, Pregliasco ha altri consigli. Quali? (Continua a leggere dopo la foto)

Dice: “È necessario mantenere un’attenzione continua a quel galateo dei comportamenti che quando siamo in vacanza si abbassa senza rendersene conto”. E ancora: “Noi lo vediamo anche in medicina del turismo: in vacanza si ha la percezione che le malattie vadano in vacanza e si fanno cose che normalmente, in termini di rischio, anche a livello di rischio alimentare per non parlare delle malattie a trasmissione sessuale, non si farebbero”. (Continua a leggere dopo la foto)

Poi Pregliasco dà anche delle dritte logistiche, del resto i virologi ora sono diventati tuttologi: “Intanto prima del viaggio consiglierei di fare un’assicurazione per quarantene e guai vari, evitando così di fare la fine di chi è rimasto in giro per l’Europa. E la consiglierei anche a chi sceglie mete italiane”. Poi la raccomandazione: “Per spostarsi meglio i mezzi propri che i mezzi di trasporto, soprattutto per i fragili e gli anziani”.

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