Prima è stata la volta di AstraZeneca, fermato, rimesso in produzione, stoppato definitivamente in alcuni Paesi mentre in altri si continua a somministrarlo tra i timori, crescenti, dei cittadini. Lo stesso copione ha poi visto protagonista il vaccino Johnson & Johnson, neanche arrivato in Italia e già finito sul banco degli imputati in America per le possibili, gravi conseguenze sui pazienti. Con le autorità sanitarie a tentare di mettere una pezza, abusando di espressioni come “via precauzionale” e “benefici superiori ai rischi”. Ma la realtà è che ora per alcuni dei farmaci pagati a peso d’oro ai colossi di Big Pharma (con l’Ue in prima fila) si rischia addirittura l’alt definitivo.

Nel mirino sono infatti finiti col passare dei mesi i vaccini a vettore virale, ovvero proprio quelli come AstraZeneca e Johnson & Johnson. Al momento restano riservati agli over 60, ma nel giro di poche settimane potrebbe scattare addirittura il clamoroso ritiro dal mercato, qualora gli accertamenti in corso dovessero dimostrare il legame con i casi di trombosi cerebrale che si sono verificati in diverse zone del mondo dopo la somministrazione. Con l’Italia a correre frettolosamente ai ripari puntando ora forte su Pfizer, vaccino a Rna messaggero.

Un problema non da poco per l’Ue, che si trova nelle condizioni di dover iniziare a pensare alla clamorosa inversione di marcia, non rinnovando per il 2022 i contratti con AstraZeneca e Janssen, l’azienda produttrice di J&J. Anche perché nel frattempo proprio su Johnson & Johnson hanno già iniziato a circolare voci sul possibile verdetto dell’Ema, l’Agenzia europea del farmaco che dovrà pronunciarsi in merito nel corso della prossima settimana: probabile venga a sua volta riservato solo agli over 60, costringendo così i governi che si sono affidati a Bruxelles a rivedere i propri programmi di vaccinazione.

Il tutto mentre l’Ema continua a indagare per vederci chiaro sui reali rischi che i vaccini portano alla popolazione mondiale: dopo le denunce di casi di trombosi legati alla somministrazione dei farmaci, il focus è ora sull’abbattimento di piastrine nel sangue che potrebbe essere diretta conseguenza dell’assunzione dei farmaci anti-Covid. L’Italia e l’Europa invocano così ora Pfizer e Moderna come uniche soluzioni per sbloccare l’imbarazzante stallo. Senza che nessuno abbia ancora il coraggio di chiamare sul banco degli imputati i colossi di Big Pharma, che nel frattempo continuano a contare i miliardi incassi.
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