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Ponte sullo Stretto, le mani di Europa e Cina sulla super opera: diciamo No! “Perché l’Italia deve fare da sola”

Pubblicato il 05/04/2023 13:44
ponte Stretto Cina Europa

Il dibattito sul ponte sullo Stretto di Messina si fa sempre più fitto. E il fatto che se ne stia parlando con così tanta insistenza fa sembrare che stavolta ci siamo davvero. Anche perché si sta effettivamente procedendo per mettere in moto la macchina della realizzazione. Ma un tema, più di tutti, sembra essere interessante al momento: chi lo farà? Gli occhi della Cina e dell’Europa sulla super infrastruttura ora si sentono sempre più pesanti. E la cosa fa arrabbiare, perché abbiamo aziende di Stato che fanno ponti in tutto il mondo con straordinari successi. Ma, a quanto pare, il ponte sullo Stretto non possiamo farcelo da soli. Niente Cina, ovvio, ma anche niente Ue. Ma procediamo con ordine. (Continua a leggere dopo la foto)
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Se da una parte il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini prova a sbarrare la strada ai cinesi mettendo una toppa peggiore del buco – perché contemporaneamente afferma che si deve rimanere in Europa – dall’altra un retroscena del Sole 24 Ore riferisce del vivo interessamento alla realizzazione del ponte sullo stretto di Messina proprio da parte del colosso cinese delle costruzioni Cccc. Pei Minshan, vice general manager di Cccc, primo costruttore di ponti al mondo, ha infatti dichiarato: “Siamo interessati al ponte di Messina”. Ma quali sono le mire dei cinesi sul ponte? E quelle europee? Partiamo col dire che per realizzare quello che sarà il ponte sospeso più lungo al mondo (3,2 chilometri) ci sono in ballo 10 miliardi di euro. (Continua a leggere dopo la foto)
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La testata Formiche, analizzando le parole di Salvini e quelle del colosso cinese sul ponte sullo Stretto, ha ricordato che in occasione dell’adesione dell’Italia alla Via della seta, nel marzo del 2019, il governo gialloblù guidato da Giuseppe Conte aveva firmato con Cccc un accordo di cooperazione con l’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico orientale – Porti di Trieste e Monfalcone – e uno con il commissario straordinario per la ricostruzione di Genova e l’Autorità di sistema portuale del mar Ligure occidentale. (Continua a leggere dopo la foto)
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Niente Cina e niente Europa: l’Italia faccia da sola il ponte

Dopo essersi presi due dei principali porti italiani (e sono in procinto di accaparrarsi anche quelli pugliesi), dunque, ora la Cina punta al super ponte sullo Stretto di Messina, mettendo di fatto le mani sul sud Italia. Questo non deve accadere. Ma non deve neanche accadere che a costruire il ponte siano aziende europee, visto che abbiamo il fior fiore delle aziende specializzate in queste opere in Italia. E poi c’è da essere chiari su un altro punto: che questo non sia per i privati un altro modo (vedi Atlantia) per costruire a spese dei cittadini per poi fargli pure pagare all’infinito un pedaggio per strutture abbandonate e senza manutenzione.

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