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“Attacco razzista al pomodoro italiano”. L’articolo del Guardian scatena un putiferio: “Errori e pregiudizi”

Pubblicato il 19/09/2023 10:28 - Aggiornato il 19/09/2023 11:09

“Se il tuo pomodoro in scatola arriva dal Sud dell’Italia, è verosimile che ma criminalità organizzata abbia giocato un ruolo chiave nel portarlo dalla fattoria agli scaffali del supermercato”. Con questa frase choc si apre un servizio realizzato dalla testata inglese The Guardian, con sede a Londra, sulla mafia italiana e sugli affari fatti grazie al prezioso “oro rosso”, che poi finisce sui mercati di tutto il mondo. Un articolo che, ovviamente, ha scatenato polemiche a non finire: se è vero, infatti, che tra gli affari della malavita c’è anche il settore alimentare, le generalizzazioni non fanno che danneggiare il nostro Paese, facendo credere che ogni singolo pomodoro proveniente dall’Italia sia legato alla criminalità. Una tesi, ovviamente, non supportata dai dati. Tanto che in rete c’è chi ha parlato, senza troppo giri di parole, di “razzismo” e “pregiudizi“. (Continua a leggere dopo la foto)
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“Potreste pensare che il viaggio del pomodoro dal campo agli scaffali del supermercato sia dolce, magico. E in alcuni casi è vero – è l’incipit del servizio del Guardian – Ma è altrettanto verosimile che la criminalità organizzata possa aver avuto un ruolo chiave in questo processo. La mafia controlla la maggior parte del business agricolo nel sud Italia”. (Continua a leggere dopo la foto)

pomodoro italiano guardian

“Nel 2022 l’Italia ha prodotto più pomodoro di qualsiasi altro Paese europeo, un settore che vale 4,9 miliardi di euro”. Secondo il Guardian, la mafia ha però esteso da tempo le sue mani sul business “minacciando gli agricoltori o comprando direttamente le aziende. La criminalità organizzata controlla quasi tutto il processo, dalla raccolta al trasporto, fino alla distribuzione. Soltanto nel 2019, ha realizzato guadagni per 24,5 miliardi”. (Continua a leggere dopo la foto)

Il Guardian si è poi concentrato sulla pratica del caporalato, sottolineando come la mafia faccia ricorso allo sfruttamento dei migranti per ottenere mano d’opera a basso prezzo e massimizzare i guadagni. Realizzando un servizio che affronta problematiche vere, ancora tristemente attuali nel nostro Paese, con generalizzazioni non basate, però, su dati concreti provenienti dalle singole Regioni. Giusto continuare a puntare il dito contro lo sfruttamento dei lavoratori e i ricchi proventi della mafia. Scorretto, però, raccontare al mondo che l’intero comparto agricolo italiano sia asservito alla criminalità organizzata. E comprensibile che tanti utenti italiani, di fronte a una generalizzazione così grezza, siano insorti in rete.

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