Come saranno le nostre abitudini a tavola nei prossimi anni? Una domanda più che mai attuale, di fronte a un’Unione Europea che da tempo ha messo nel mirino i cibi e le tradizioni italiane e insiste affinché vengano sostituite, penalizzando con regole sempre più pesanti le eccellenze del Bel Paese. Al quesito ha tentato di rispondere il programma Fuori dal Coro, condotto da Mario Giordano su Rete 4. Che si è focalizzato soprattutto su una delle nostre ricchezze, il pomodoro. In un servizio di Nicolò Calcagno, si è affrontato questo tema. Con una frase, in apertura, piuttosto emblematica: “I nostri pomodori? Beh, godeteveli finché ci sono”. (Continua a leggere dopo la foto)
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“Proprio così – ha spiegato il giornalista – perché la Commissione Europea ha avanzato una proposta di legge per introdurre i semi creati in laboratorio. Si tratta degli Gnt, una sigla che sta per Nuove Tecniche Genomiche. Semi, come quelli del pomodoro, creati mescolando diverse tipologie di piante”. (Continua a leggere dopo la foto)
L'Europa ci farà mangiare pomodori modificati in laboratorio?
Servizio di Nicolo' Calcagno a #Fuoridalcoro pic.twitter.com/WupikTRl2W
— Fuori dal coro (@fuoridalcorotv) December 6, 2023
“In questo modo – si sente ancora nel servizio – si dà vita a nuove tipologie di piante, più resistenti alle malattie e resistenti agli agenti atmosferici. In tutto e per tutto uguali a quelle naturali, tanto che sarà impossibile, nei prossimi anni, riconoscere un pomodoro vero da uno modificato geneticamente”. (Continua a leggere dopo la foto)
Fuori dal Coro ha intervistato Giuseppe Di Buò, agricoltore italiano: “Sarà impossibile distinguere i nuovi pomodori. Di fatto, quello che faremo nei prossimi anni è un vero e proprio salto nel vuoto”. Con la scomparsa di specificare la natura del prodotto sull’etichetta, l’Europa potrebbe presto anche privarci della libertà di scelta.
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