Un piano pandemico mai attuato. E che anche se non aggiornato da tempo, avrebbe potuto indirizzare le scelte della politica, evitando tentennamenti ed errori che si sarebbero rivelati fatali. Questa l’analisi fatta dal viceministro alle Infrastrutture Galeazzo Bignami, il politico che più di tutti ha voluto l’istituzione di una commissione d’inchiesta sulla gestione dell’emergenza Covid. Intervistato da La Verità, l’esponente di Fratelli d’Italia ha spiegato: “Per la nascita della commissione siamo a buon punto, a breve la Camera dei deputati voterà un testo e poi si va in Senato. Penso che per l’estate, salvo qualche ostruzionismo, sarà operativa. Per alcuni esperti è inopportuna? Non è compito di esperti e tecnici dire cosa dobbiamo fare. Non spetta a loro. Quel tempo è finito e fosse stato per noi non sarebbe mai iniziato”. (Continua a leggere dopo la foto)
“Verificheremo gli errori ma anche il perché di decisioni che non errori – ha chiarito Bignami – ma scelte fatte con uno scopo politico che nulla c’entrava con la pandemia, come sta emergendo in questi giorni. Normale sbagliare di fronte a un virus sconosciuto? Nessuno dice il contrario, a patto che si ammetta con chiarezza che quegli errori derivano da anni di cattiva gestione politicia”. (Continua a leggere dopo la foto)
Secondo Bignami, “chi ha governato dal 2013 non ha fatto quello che avrebbe dovuto fare. I dati dimostrano che le nazioni che erano aggiornate sotto il profilo sanitario hanno avuto un impatto minore del virus. L’Italia no”. L’esponente di FdI ha poi sottolineato come il piano pandemico non prevedesse di adottare le chiusure poi scattate in tutto il Paese: “Basta leggerlo, c’è scritto che in fase pandemica l’impatto di restrizioni della mobilità della popolazione è limitato”. (Continua a leggere dopo la foto)
Nel piano si parlava anche, con chiarezza, “delle cure domiciliari. L’isolamento dei pazienti doveva avvenire a livello domiciliare, dove dovevano essere curati. Altro che Tachipirna e vigile attesa…”.
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