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Paragone: “Per lasciare l’Ue ci vogliono le palle. Ecco perché fondo un partito”

Pubblicato il 29/06/2020 13:03

Il nuovo progetto politico di Gianluigi Paragone sta raccogliendo sempre più consensi e alimenta il dibattito in Italia. Tra i tanti interessati a capirci qualcosa in più c’è anche Francesco Specchia che ha pubblicato su Libero una lunga intervista a Paragone per chiarire e mettere a fuoco i punti principali di questo nuovo partito: “È, in realtà, l’unica occasione pubblica per testare il sentiment degli italiani sull’Unione Europea – dice Paragone -. E imbastire quel famoso referendum sull’uscita dall’euro che non è mai stato fatto. Cosa c’è, in fondo, di più bello, chiaro e democratico? Se non verrà accolto vorrà dire che io avrò perso e che, nella percezione comune, non corrisponde l’idea di un’Europa al servizio della grande finanza e delle banche, la mia solita battaglia”.

Se il nome del nuovo partito sarà davvero Italexit, Paragone ancora non lo sa, e spiega: “Non so se si chiamerà ‘Italexit’, diciamo che per ora è una suggestione… Siamo in contatto con Farage, è molto interessato all’idea, offre molti spunti al suo progetto. Se Renzi fa il 4% noi faremo molto di più. La Ue, al di là dei proclami, non ci sta concedendo nulla. Anzi, l’assunto di partenza è che l’Unione Europea parte strutturata male: c’è la Germania che si appropria di tutto e lascia agli altri le briciole. E il problema è che molti oramai pensano che le briciole siano il pasto vero. Tutto questo fa male all’economia reale, alle famiglie, ai lavoratori e alle piccole e medie imprese”.

Aggiunge Paragone: “Vedremo presto se l’Europa ci riempirà di soldi. Il bazooka, vedrai, non riuscirà a scaricarsi a terra, noi quei soldi non li vedremo mai perché non solo passano dalle banche, ma sono sottoposti a condizioni, perimetri e procedure difficilissime da mantenere; c’è tutta un’impalcatura finanziaria che non tiene conto dell’economia reale che sono le imprese, i commercianti, i professionisti, le famiglie che stanno donando il sangue gratis. La Ue ha un’architettura cotruita per le élite e la Bce non è prestatore di ultima istanza”.

Paragone poi specifica: “Io non credo nella Ue e non credo affatto che la Bce sia il suo braccio armato, almeno fino a quando non sarà in grado di stampare moneta e di monetizzare il debito. Cosa che, invece, sta nelle prerogative della Bank of England o della Federal Reserve americana. Noi stiamo subendo il Pil a -13% che è una cosa che non s’è mai vista al mondo, una cri-si assurda! Ma non è come in America dove la banca centrale può stampare moneta illimitatamente. Qui si pensa solo a dare morfina per i mercati finanziari, qui di fatto ci stiamo indebitando per uscire dalla crisi. A questo punto io esco direttamente dall’Europa, m’informo degli strumenti che ho a disposizione e stampo moneta, e tra l’altro, guarda che non c’è manco più problema d’inflazione, magari ci fosse”.

Spiega Paragone: “Fare un partito non è come organizzare una partita di calcetto, dove ti scegli i giocatori. Tu metti in campo una tesi politica e dopo vedi chi ci sta. Ci vogliono le palle. Prendi le idee delle Cunial, sono limitate: è fuori di dubbio che Big Pharma (in rappresentanza delle grandi case farmaceutiche, ndr) abbia interessi sul Mes perché intascherà parte dei soldi allocati per la ricerca del vaccino antiCovid, ma non per questo io mi debbo per forza mettere a fare il No Vax; questo rientra in una più ampia battaglia antiliberista, che io combatto da anni”.

Conclude Paragone: “Il M5S ormai è una fake news politica, un partito inutile fatto da incapaci. Con alcuni di loro puoi andarci a bere una birra insieme, ma la politica è altro. Ma non farmi giudicare i miei ex colleghi, ci penseranno gli elettori”.

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