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La fitta rete di Palamara che dice tutto del sistema Italia: dai politici agli attori

Pubblicato il 27/05/2020 17:19

La rete di Palamara è infinita, e fittissima. Dentro c’è di tutto. Dentro ci sono tutti. Oltre ai politici, anche attori e sportivi. Cantanti e vertici delle Istituzioni. Giornalisti e magistrati. Il backup delle sue chat su Whatsapp constano di decine di migliaia di pagine. L’ex pubblico ministero di Roma è accusato di corruzione a Perugia. Maria Elena Vincenzi su Repubblica ricostruisce la rete che dice molto del sistema Italia. “Le chat depositate dai pubblici ministeri umbri con la chiusura delle indagini raccontano esattamente questo: una rete a cui Palamara lavora giorno e notte. Trova una sponda nei deputati Cosimo Ferri e Luca Lotti. Il primo ex magistrato e leader di Magistratura Indipendente, il secondo, indagato dalla procura di Roma, assetato di vendetta. Il gruppetto decide che Palamara deve diventare aggiunto e vuole decidere il nuovo procuratore di Roma. Meccanismi perversi nei quali rimangono impigliati anche cinque consiglieri del Csm, costretti alle dimissioni la scorsa estate, e il procuratore generale della Cassazione Riccardo Fuzio”.

Ma le chat di Palamara raccontano un mondo, un sistema: “Chi ha una richiesta da avanzare al Csm finisce per contattare l’ex pm. Dall’ultimo al più importante dei magistrati. Sono migliaia i messaggi di chi chiede qualcosa. Ci sono i capi delle grandi procure, quelli che si autopromuovono e quelli che segnalano amici. Ci sono scambi di opinioni sulla vita associativa, c’è la definizione delle strategie. Ci sono gli accordi con gli altri consiglieri del Csm per incarichi e voti. Le chat coi colleghi sono migliaia, tra le quali quelle col procuratore di Milano Francesco Greco, con quello di Bologna Giuseppe “Jimmy” Amato che chiede i tempi per decidere i suoi aggiunti, con Giovanni Melillo per congratularsi per la nomina a Napoli. Palamara chatta col procuratore generale di Firenze Marcello Viola (suo candidato per Roma), con quella di Caltanissetta Lia Sava, con quello di Salerno Leonida Primicerio”.

Si legge ancora su Repubblica che Palamara “si scrive col procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero de Raho e con quello di Reggio Calabria Giovanni Bombardieri. Ricerca rapporti con deputati e senatori. Incontra diverse volte il governatore del Lazio e segretario Pd Nicola Zingaretti, scrive a Nitto Palma, Beatrice Lorenzin, Andrea Orlando, Marco Minniti e Francesco Boccia. L’ex ministro Maria Elena Boschi gli manda spesso il link a “Democratica online”, rivista del Pd, che però pare non interessare affatto al pm. Non solo centrosinistra, Palamara chatta anche con Daniele Frongia, assessore grillino di Roma, e con l’ex presidente del Consiglio Comunale capitolino (poi arrestato per corruzione) Marcello De Vito”. E poi ci sono i capitoli relativi ai vertici delle istituzioni e quello relativo a sport e spettacolo.

È nota la sua amicizia con Claudio Lotito e con Giovanni Malagò. Scambia messaggi con dirigenti e allenatori (Luciano Spalletti, Vincenzo Montella, Claudio Ranieri, Eusebio Di Francesco, il dg Mauro Baldissoni e l’ex dt Tonino Tempestilli) e attori: “Tra le chat anche i nomi di Raoul Bova, Neri Marcorè e Luca Ziugaretti”.

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