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“Illegittimi”. Stop ai figli con due mamme, la storica decisione della Procura: e scoppia la guerra con il sindaco

Pubblicato il 20/06/2023 14:17
Padova bambini coppie omosessuali

Continua la bagarre sulla registrazione di bambini di coppie omosessuali. La procura di Padova ha infatti chiesto formalmente al tribunale di rettificare 33 atti di nascita chiesti da coppie di mamme e registrati dal sindaco. Il primo cittadino Sergio Giordani, a partire dal 2017, aveva proceduto alle registrazioni, affermando: “In coscienza non posso immaginare di negare atti amministrativi che mi competono come ufficiale di Stato Civile, dai quali derivano i diritti fondamentali di questi piccoli, e quindi confermo le modalità e le procedure che fin dal 2017 sono state applicate da me e dal Comune di Padova, comunicando tutte le registrazioni alle autorità competenti, come sempre fatto”. Adesso, però, c’è l’intervento della Giustizia. (Continua a leggere dopo la foto)
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Le raccomandate – in cui si chiede al tribunale di “cancellare” il nome della madre non biologica e di “rettificare” il cognome attribuito alla figlia, tramite la cancellazione di quello della seconda mamma – sono già state inviate alle famiglie interessate e ai loro legali. Come riporta il Corriere Veneto, per una coppia di madri, che aveva registrato la nascita di una bambina il 30 agosto 2017, il tribunale ha già fissato l’udienza per la discussione del ricorso. Il caso andrà in aula il 14 novembre prossimo, quando la bambina avrà compiuto 6 anni. L’11 aprile scorso, obbedendo a una circolare sul tema del ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, del mese precedente, la procura aveva chiesto al Comune di Padova di trasmettere tutti gli atti di nascita di coppie omogenitoriali. (Continua a leggere dopo la foto)
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La Procura prefigurava le successive richieste di annullamento al tribunale. Si trattava, appunto, di 33 atti di nascita di bambini nati tramite fecondazione eterologa e chiesti da coppie di mamme. La svolta è arrivata con la sentenza della Cassazione del 30 dicembre 2022, che, in sostanza, bocciava la maternità surrogata, stabilendo come solo il padre biologico possa essere registrato all’anagrafe come genitore. Il 22 marzo, in un incontro ad hoc, il prefetto, Raffaele Grassi, aveva avvisato il sindaco Giordani che avrebbe presto informato l’autorità giudiziaria, “affinché quest’ultima possa valutare l’eventuale esercizio, in sede civile, dell’azione di rettifica di tali atti”. Ma Sergio Giordani era comunque andato avanti per la propria strada.

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