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L’Ong ci porta altri 410 migranti: Malta dice No, l’Italia Sì e l’Europa se ne lava le mani

Pubblicato il 17/06/2021 14:14 - Aggiornato il 17/06/2021 14:15

“Forza venite gente!”. Ne arrivano altri 410. Mentre gli altri Paesi, Malta in testa sono stufi di essere lo scarico delle Ong, l’Italia continua ad accogliere tutti. E così, dopo l’ennesimo “sì” del nostro governo, ad Augusta sbarcano altri 410 migranti che si trovavano a bordo della nave di Medici senza frontiere, soccorsi a largo della Libia 8 giorni fa. Come riporta Il Giornale, si tratta di “91 minori non accompagnati e fra loro ci sono 21 ragazzi di età compresa tra i 13 e i 15 anni. Si contano anche le persone con malattie croniche che necessitano di cure mediche specifiche, stranieri con difficoltà motorie a causa di disabilità o lesioni e una donna in stato di gravidanza”. (Continua a leggere dopo la foto)

Nel porto siciliano, quindi, il personale sanitario si occuperà, come da prassi, di curare chi ne ha bisogno e di eseguire il protocollo sanitario anti Covid. Il governo avalla dunque l’ennesimo arrivo imponente di migranti di fronte al silenzio di Malta e dell’Europa intera. “La nave di Medici senza frontiere dopo aver recuperato gli scorsi giorni i migranti nel cuore del Mediterraneo, ha chiesto infatti un porto sicuro a Malta e Italia. Da La Valletta, come da copione, non ci sono state risposte positive e il ministero dell’Interno italiano ha acconsentito allo sbarco ad Augusta”. (Continua a leggere dopo la foto)

Dall’Africa, in particolar modo dalla Libia, i flussi migratori dall’inizio dell’anno ad oggi sono stati sempre imponenti. Scrive Il Giornale: “Ad oggi lungo le nostre coste sono approdati 18.580 migranti e, visto l’andamento delle ultime settimane, non si preannuncia un’estate tranquilla”. La nave Ong Geo Barents ha ufficializzato di esser pronta a prestare la propria attività vicino le acque libiche, diventando così un “taxi del mare”. (Continua a leggere dopo la foto)

Nel frattempo l’Italia rimane sempre più isolata nella gestione dell’accoglienza e il premier Mario Draghi punta al prossimo Consiglio europeo del 24 e 25 giugno guardando anche agli accordi con i Paesi extra Ue. Ma si sa già come andrà a finire, ossia come è sempre stato: l’Ue dirà tante belle parole, poi alla prova dei fatti se ne laverà le mani e l’Italia diventerà lo sbarco dell’Africa.

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