È una vicenda francamente squallida e imbarazzante, e non è neppure un caso isolato perché di storie analoghe ci siamo già occupati. Ciò che la rende ancor più grave di altri episodi, tuttavia, è la condizione in cui si trovano i soggetti vessati. Pazienti oncologici che, per effettuare un controllo medico in tempi rapidi e non dover aspettare mesi su mesi, si vedevano proporre il pagamento di una “mazzetta”: per saltare la fila ed essere, finalmente, visitati. E non da un medico qualsiasi, ma da Vito Lorusso, stimatissimo (fino a ieri) chirurgo oncologo e primario dell’Irccs “Giovanni Paolo II” di Bari. Ma andiamo con ordine. L’Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico è una eccellenza del Mezzogiorno e in molti, affetti da vari tipi di tumore, vi si rivolgono, trovando però – e questa, purtroppo, è una costante un po’ in tutto il Paese – liste d’attesa particolarmente lunghe. Il chirurgo 68enne è stato arrestato in flagranza di reato dagli agenti della Polizia, subito dopo aver ricevuto una somma di denaro (quattro banconote da 50 euro l’una, ripiegate e consegnate in contanti) da un paziente oncologico per una visita di controllo, che ovviamente il Servizio Sanitario Nazionale offre gratuitamente. (Continua a leggere dopo la foto)
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“Minacce implicite”
La Procura del capoluogo pugliese, in una nota diramata dopo l’arresto, dapprima spiega che l’indagine è partita a seguito di una querela sporta, lo scorso 20 giugno, dal parente di un paziente defunto; per, poi, disegnare un quadro a tinte fosche dello stesso Lorusso. Questi avrebbe creato una “situazione di sudditanza psicologica” nei pazienti malati oncologici e, attraverso “minacce implicite”, avrebbe denigrato “costantemente il Servizio sanitario nazionale nonché i suoi stessi colleghi”, prospettando rischi e vantando le proprie competenze, dunque rassicurando i suoi pazienti e catturando “la loro benevolenza per incassare denaro”. Va da sé che un paziente oncologico è per definizione un soggetto fragile, anche psichicamente, e su ciò fidava il primario per manipolare ed estorcere il danaro. Concussione e peculato sono le accuse per cui sono scattate le manette. Il tutto è avvenuto, ancora nelle parole della nota della Procura, “con le modalità concussive già riscontrate in altri episodi precedentemente accertati”. (Continua a leggere dopo la foto)
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Le intercettazioni
Poco prima di essere arrestato ha detto al paziente, testualmente: “Dove si fa la coda…io cerco di evitarti ovviamente tutti quei…quelle rotture“. La condotta illecita, spiega ancora la Procura, è stata “rilevata dalle telecamere e osservata prima dell’arresto”, ed è la stessa di quella “riscontrata pressoché quotidianamente a partire dall’inizio dell’attività tecnica confermando ampiamente quanto indicato nella querela”. Le indagini hanno accertato anche, come apprendiamo dal Quotidiano Nazionale, che il medico “ha percepito indebitamente somme di denaro sia nell’ambito delle prestazioni rese durante la sua attività di servizio pubblico che in quelle di intramoenia”. (Continua a leggere dopo la foto)
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Chi è il primario arrestato
Vito Lorusso dal 27 agosto 2012 è (era, perché è stata avviata la sospensione cautelare dal servizio) dirigente responsabile dell’Unità Operativa di Oncologia Medica dell’Ospedale Oncologico Irccs di Bari, mentre in precedenza è stato dirigente responsabile presso l’Uo di Oncologia medica all’ospedale di Lecce. Ora è detenuto nel carcere di Bari, in attesa dell’udienza di convalida dell’arresto. Frattanto il direttore generale dell’ospedale, Alessandro Delle Donne, ha commentato: “Avendo appreso della vicenda dalla stampa, aspettiamo eventuali notifiche dalle forze dell’ordine. Siamo sgomenti e indignati e, qualora i fatti fossero confermati, non faremo sconti a nessuno”.
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