Il parere del Comitato Tecnico Scientifico indipendente
Da oggi milioni di lavoratori over 50 sono costretti a esibire il Green pass rafforzato (vaccinazione con tre dosi o guarigione da meno di sei mesi).
È l’ulteriore spinta a vaccinarsi messa in atto da questo Governo, mentre è sempre più evidente la limitata ed effimera efficacia dei vaccini imposti, testimoniata anche dal dilagare delle infezioni da Variante Omicron fra i vaccinati. Ma non è tutto. Il Rapporto annuale AIFA sulla sicurezza dei vaccini anti Covid, pubblicato lo scorso 9 febbraio, minimizza i rischi dell’inoculazione, ma la loro grave sottostima è in pratica una certezza. A rilevarlo sono gli esperti della Commissione Medico-Scientifica indipendente (CMSi). Ecco le principali criticità.
La prima riguarda l’attendibilità dei dati, raccolti quasi solo con le segnalazioni spontanee. puntualizza Alberto Donzelli, medico e membro della CMSi, già dirigente di Sanità Pubblica, Presidente della Fondazione Allineare Sanità e Salute. . Ricordiamo che la farmacovigilanza attiva è finalizzata a raccogliere potenzialmente tutte le reazioni avverse di un farmaco o di un vaccino attraverso risposte giornaliere (almeno nella prima settimana), sollecitate se non arrivano. Tale processo è fondamentale soprattutto con sostanze nuove, tanto più se, come i vaccini, sono somministrati a decine di milioni di persone sane. La rilevazione precisa dell’incidenza e del tipo di reazioni avverse è cruciale per la sicurezza di tutti.
Anche i pochissimi dati che il Rapporto AIFA dichiara raccolti con farmacovigilanza attiva sono stati mescolati agli altri, vanificando del tutto il loro potenziale valore aggiunto nella definizione della sicurezza reale di questi vaccini.
conclude Donzelli.