Dopo la Germania, anche la Norvegia sottolinea di non avere “nessuna responsabilità ai sensi delle convenzioni sui diritti umani o del diritto del mare per le persone imbarcate a bordo di navi” private o di Ong “battenti bandiera norvegese nel Mediterraneo”. Quindi anche la Norvegia si smarca dalla Ong che batte la sua bandiera e scarica sull’Italia tutti i migranti salvati in mare. A precisare la posizione del paese scandinavo è stato l’ambasciatore norvegese a Roma Johan Vibe in una mail inviata alla Reuters in risposta all’appello dell’Italia a Oslo e alla Germania di farsi carico dei migranti bloccati nel Mediterraneo. Il ragionamento del nostro Paese è semplice: se una nave batte bandiera di un Paese, è quel Paese che deve farsi carico dei migranti che la Ong carica a bordo. Invece, come sta accadendo ormai da molti anni, le Ong di mezzo mondo caricano migranti e poi li sbarcano tutti in Italia, con la scusa di essere il porto più vicino e poi richiamando l’attenzione su temi etici e morali. Tutto quello che si diceva sulla solidarietà e sulla redistribuzione europea è andato in fumo, come era ampiamente prevedibile. (Continua a leggere dopo la foto)

L’Italia viene lasciata ancora una volta sola, sotto il pungolo del pressing che continua ad arrivare da quei Paesi che predicano accoglienza come mero esercizio retorico. Anche dalla Norvegia è arrivato un “no” alla posizione dell’Italia, che ha chiesto a Berlino e a Oslo di farsi carico dei migranti bloccati nel Mediterraneo. L’ennesimo schiaffo. Come scrive Il Giornale, “chiusura alla richiesta agli Stati di bandiera di farsi carico dei migranti che sono ancora in attesa di sbarco. Da Oslo tengono a specificare che la responsabilità primaria nel coordinamento dei lavori per garantire un porto sicuro alle persone in difficoltà in mare è di competenza dello Stato responsabile dell’area di ricerca e salvataggio in cui è stata prestata tale assistenza”. (Continua a leggere dopo la foto)

E in tal senso si ritiene che anche gli Stati costieri confinanti abbiano una responsabilità. “Con il passare delle ore si fa sempre più forte l’azione pressante all’indirizzo del nostro Paese. Gérald Darmanin, ministro dell’Interno francese, si è detto certo che l’Italia “rispetterà il diritto internazionale” e che dunque accoglierà la Ocean Viking in uno dei suoi porti”. “Quando una barca chiede di accostare con dei naufraghi a bordo, è il porto più sicuro e più vicino che deve accoglierla”, ha spiegato Darmanin. Sono 234 i migranti soccorsi nei giorni scorsi e che ora si trovano sulla nave. (Continua a leggere dopo la foto)

Situazione di stallo anche per quanto riguarda la Humanity 1: la nave battente bandiera tedesca, con 179 migranti a bordo, non ha ancora ottenuto un porto sicuro. Il governo federale della Germania ha sollecitato l’Italia a prestare “velocemente soccorso”. Nel frattempo il ministero degli Esteri ha chiesto di avere “un quadro compiuto” sulle informazioni di dettaglio, sulla situazione a bordo della Humanity 1 in vista dell’assunzione di eventuali decisioni. Norvegia e Germania si sfilano dunque, e l’Europa è allo sfascio totale. È un altro de buoni momenti per liberarsene definitivamente.
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