La corsa alle poltrone, solitamente particolarmente feroce in ogni stagione politica, sembra stavolta procedere a fari spenti. A rendere le nomine pubbliche meno ardue è la crisi scoppiata in tutta Italia, con il coronavirus a occupare le prime pagine dei giornali e un orientamento, sempre più solido, a lasciare invariati i vertici delle aziende per garantire continuità nella gestione delle grandi partecipate pubbliche.
Un segnale importante in un momento di grande incertezza, soprattutto economica, legata all’epidemia ancora lontana dall’essere domata. Fosse tutto confermato, Claudio Descalzi rimarrebbe in testa all’Eni, Francesco Starace all’Enel, Matteo Del Fante alle Poste e Luigi Ferraris a Terna. Da definire il nuovo ad di Mps, che ha incassato la rinuncia di Marco Morelli a un nuovo mandato: in prima fila Roberto Nicastro, Marina Natale e Mauro Selvetti. La lista delle nomine andrà presentata entro il 12 marzo.
Se per quanto riguarda i capi azienda non dovrebbero, dunque, esserci scossoni all’orizzonte, più complicata è la situazione nomine nel il vasto sottobosco di presidenti e consiglieri. Secondo il Messaggero, tra i nomi in circolo per la presidenza Eni ci sarebbe quello di Gianni De Gennaro, che si sposterebbe in ogni caso da Leonardo, e Franco Bernabé. Per Leonardo ci sarebbe invece l’ipotesi di Elisabetta Belloni. La partita è però tutt’altro che scontata.
Ai renziani sarebbero state offerte aziende locali come nel caso di A24, che vedrà arrivare nel ruolo di ad l’ex numero uno di Fs Renato Mazzoncini. Nessun accordo ancora sui nuovi vertici dell’Autorithy delle Comunicazioni e del Garante della Privacy. Sul fronte controllate dirette sono invece in scadenza gli organismi amministrativi Cdp Equity, Cdp Rieti e Fintecna.
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