Mentre l’Italia vive giorni concitati, delicatissimi, alle prese con l’emergenza coronavirus, c’è una partita neanche troppo sotterranea che continua ad andare avanti lontano dai riflettori, quella per le nomine. Pd e Cinque Stelle trattano alla ricerca di una difficile intesa, con la sensazione che, però, di fondo le cose non cambieranno di molto. Ennesima dimostrazione di come un governo nato per stravolgere l’Italia si sia ridotto, di fatto, alla conferma dello status quo. Saldi al loro posto resteranno così tutti i principali amministratori delegati, come Claudio Descalzi all’Eni o Francesco Starace in Enel.
Più difficile, invece, il confronto per quanto riguarda la presidenza delle quotata di Stato, anche perché in merito c’è da registrare l’intervento del Quirinale: Mattarella si è detto contrario all’idea giallorossa di congelare tutto fino a quando l’emergenza coronavirus non sarà definitivamente alle spalle. Qualcosa, dunque, dovrà cambiare. Ma non troppo, nel quadro che dem e grillini stanno delineando dopo giorni di litigi e tentativi di ricucire i vari strappi.
Alla presidenza Eni si parla così di Francesco Bernabé, figura molto legata a Gianroberto Casaleggio, ma non è da escludere una conferma di Emma Marcegaglia o l’arrivo di Gianni De Gennaro, attualmente in Leonardo. In caso a prevalere fosse proprio quest’ultima ipotesi, a sostituirlo dovrebbe essere il generale Luciano Carta, direttore dell’Agenzia informazioni e sicurezza esterna.
Secondo Milano Finanza, dovrebbero invece rimanere al loro posto Patrizia Grieco di Enel e Matteo Del Fante di Poste. A quest’ultimo potrebbe essere affiancato un nuovo presidente: si parla di Nicola Maione di Enav o addirittura Alessandro Profumo, attuale ad di Leonardo. A capo di Terna, invece, potrebbe andare in scena un avvicendamento tra Catia Bastioli e Lucia Calvosa.
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