Alla fine hanno ceduto anche su questo. Era l’ultimo fronte che Speranza, Walter Ricciardi e tutto il loro cucuzzaro stavano difendendo con le unghie e con i denti. La realtà, però, ha vinto anche stavolta. E così i ministri della Salute e dell’Istruzione, che sono sembrati finora più che altro i ministri della malattia e della d-Istruzione, hanno dato il via libera agli esami a scuola senza mascherine. Gli studenti e i prof potranno quindi salutarsi con un sorriso, senza dover stare dietro alla museruola. Come racconta Alessandro Rico su La Verità, allo studio legale che gli aveva chiesto su quali basi fossero stati imposti i bavagli a scuola, Gianni Rezza aveva dovuto rispondere: “Questa amministrazione non è in possesso della specifica documentazione richiesta”. (Continua a leggere dopo la foto)
Ieri, dopo un vertice pomeridiano cui ha partecipato il presidente dell’Iss, Silvio Brusaferro, Roberto Speranza e Patrizio Bianchi, insieme alle mascherine Ffp2, si son dovuti calare pure le braghe: “Mascherina agli esami non più obbligatoria. Resta la «raccomandazione», giusto per fingere che non sia uno smacco clamoroso. Varrà anche per gli scritti e anche per la terza media. Qui sta un inghippo. Perché, per rendere operativo il cambio di passo, servirà «una norma al prossimo Consiglio dei ministri», seguita da «una circolare esplicativa alle scuole». Il solito vortice burocratico. La linea Caesar di chi, per partito preso, vorrebbe portare avanti l’estrema vessazione nei confronti di quasi due milioni di ragazzi e dei loro docenti. Come precisava un’agenzia stampa, quindi, «bisognerà attendere»”. (Continua a leggere dopo la foto)
Solo che, nel frattempo, le prove, alle medie, sono già cominciate: qualcuno è partito ieri, qualcun altro parte oggi. Chi arriverà prima? Il permesso di scoprirsi la faccia o il voto dell’orale? “Per la maturità, il discorso è diverso. Sarà difficile tirarla talmente per le lunghe da beffare gli alunni dei licei. Ecco perché è sacrosanto rivendicare questa storica vittoria sul carrozzone pandemico”. Va riconosciuto a Gianluigi Paragone, unico leader politico con la sua ItalExit, il merito di aver condotto dentro il Parlamento la battaglia fin dalla prima ora. E così tutte le verità che denuncia dall’inizio e che venivano derubricate come complottiste o antiscientifiche, ora stanno emergendo. Sarà per questo che il suo partito sta volando sempre più nei sondaggi. (Continua a leggere dopo la foto)
Anche a La Verità va riconosciuto il merito di aver dato voce a questa battaglia, visto che da settimane insistevano sulla totale assenza di basi scientifiche dell’obbligo di mascherine. “Una regola che il ministro Bianchi s’era ostinato a difendere con argomenti grotteschi. Ebbene, con buona pace del «valore educativo» delle mascherine, che insegnerebbero «il rispetto» e incarnerebbero un fantomatico «patto per la sicurezza», i talebani del Covid hanno dovuto rinunciare a imbavagliare i seggi. E adesso, sono stati costretti a cedere pure sulla scuola”. Liberiamoci al più presto di tutti questi loschi figuri e faciamo ripartire la democrazia, la civiltà, la libertà e l’Italia.
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