Cosa farà il governo Meloni sul fronte reddito di cittadinanza? Un tema che continua a tenere banco, con il nuovo esecutivo che non aveva nascosto, in passato, un forte malcontento per come il sussidio era stato pensato e applicato e che continua a ragionare in questi giorni su profonde modifiche da adottare. In piena sessione di bilancio potrebbe così arrivare un netto taglio della misura per recuperare risorse da destinare altrove, in particolare nel contrasto del caro bollette durante l’inverno. La natura dell’intervento è stata anticipata dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Giovanbattista Fazzolari, che ospite dell’ultima puntata del programma Che Tempo che Fa condotto da Fabio Fazio ha spiegato in che modo potremmo presto assistere a una drastica trasformazione del reddito di cittadinanza. (Continua a leggere dopo la foto)

“Chi ha tra i 18 e i 59 anni, senza minori a carico, ed è in grado di lavorare perderà l’assegno legato al reddito di cittadinanza, anche se non immediatamente. Lo manterranno, invece, gli invalidi, chi è in difficoltà, chi ha minori a carico senza avere adeguati mezzi di sostentamento” ha spiegato Fazzolari. L’esponente di Fratelli d’Italia ha anche chiarito: “”Ovviamente non sarà fatto immediatamente. Prima della riforma della Naspi l’assegno di disoccupazione era di 6 mesi, questo può essere un tempo congruo”. (Continua a leggere dopo la foto)

Fazzolari ha poi ribadito: “Chi non può lavorare non può essere trattato come chi può. Chi non può lavorare va tutelato anche di più di oggi. Chi può lavorare va incentivato. Per questo ridurremo la platea dei percettori del reddito di cittadinanza”. (Continua a leggere dopo la foto)

Il tutto mentre il sottosegretario al Lavoro, il leghista Claudio Durigon, aveva invece recentemente auspicato modifiche “soft” al reddito: “L’obiettivo è quello di spronare i percettori del reddito facendo capire loro che l’obiettivo non può essere incassare questo sussidio a vita ma piuttosto cercare trovare assieme allo Stato un lavoro” aveva detto in un’intervista a La Stampa.
Ti potrebbe interessare anche: “Siamo stati tutti delle cavie?” Il convegno scandalo che prova i conflitti di interesse di Pfizer