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“Nessuno parla della crisi. Tutti parlano solo di quello…” L’accusa contro il Governo e i media

Pubblicato il 10/05/2022 10:15

Oggi tutti parlano della guerra Ucraina/Russa. Prima si parlava della pandemia e dei vaccini. Nessuno parla della crisi. Nel Veneto, fonte CGIA di Mestre, hanno chiuso per colpa della crisi più di 2800 attività. Questo dato riguarda una regione che sino a pochi anni fa si autoproclamava la locomotiva economica del nord/est. Eppure, il Governatore Zaia non parla di questa moria economica. Questo è solo l’inizio. Oggi tutte le maggiori testate giornalistiche per non parlare di quelle televisive, danno la colpa alla guerra in corso. La realtà dei fatti è un’altra. La crisi inizia almeno due anni prima della cosiddetta pandemia e precisamente, da quando in europa e non solo, hanno ben pensato di trasformare le materie prime in prodotti finanziari.


Il grano è diventato un prodotto finanziario così come il resto delle materie prime il gas e il petrolio sono un esempio eclatante. Questa trasformazione ha dato un enorme potere ai grossi gruppi finanziari, i quali, hanno trasformato la materia utile alla sopravvivenza dell’uomo in rotoli di carta igienica. Anche quest’ultima è utile all’uomo ma, certamente, non la si può mangiare. La conseguenza naturale di una scelta immorale è stato l’aumento sconsiderato dei prezzi al consumo, questa follia è nata circa sei anni or sono.


Perché alcuni potentati della terra hanno fatto tutto ciò? Semplice, i derivati in circolazione stavano per esplodere, la cui esplosione avrebbe causato danni peggiori di una bomba atomica di ultima generazione. Il disastro sarebbe stato pressoché totale. Per il momento si stanno salvando ma lo spettro della fame è alle porte.
Ritornando alle circa 2800 attività che hanno chiuso per colpa della crisi, sulle spalle di quella povera gente si abbatterà un flagello ulteriore e cioè: lo Stato, il quale pretende da queste persone le tasse non pagate. Un dramma nel dramma.


Se da una parte c’è il rischio concreto della fame e della miseria, d’altra parte lo Stato Italiano pretende l’impossibile dalle persone, nel contempo, su input del Governo Americano, con l’avallo del Nostro Governo noi spendiamo 104 milioni di euro al giorno in armamenti.
Cosa possiamo fare per fermare questo stillicidio?
Ci dobbiamo mobilitare con gli strumenti che ci fornisce la nostra Costituzione. Noi Di FIPI Futuro Italiano Partite Iva stiamo cercando assieme a Italexit di risvegliare le coscienze assopite da una propaganda farlocca la quale, per via di interessi non precisati nasconde al Popolo Sovrano le criticità del nostro debole sistema.
Uniamoci per poter essere uno strumento a favore del Nostro Amato Popolo.

Mauro Biolcati, Vice Presidente Nazionale di FIPI Futuro Italiano Partite Iva.

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