L’articolo reso di pubblico dominio sul portale web di Repubblica è una vera e propria bomba per le fila del centrosinistra. Le denunce raccolte dal sindacato Uiltucs nei confronti delle coop Karibu e Consorzio Aid, sarebbero attualmente al vaglio della Procura di Latina. Le accuse sono state mosse contro la suocera e la consorte del deputato di Alleanza Verdi e Sinistra, Aboubakar Soumahoro, rispettivamente titolari dei due cooperative finite nel polverone. A quest’ultime sarebbero stati affidati progetti finanziati dalla Prefettura pontina e da altri enti. Chiaramente il condizionale è d’obbligo, dato che si stanno riportando quelle che sono le accuse, tutte da provare, verso le familiari del politico e sindacalista. Attualmente non sembrano esserci prove di un suo coinvolgimento diretto.
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«L’elettricità e l’acqua sono state tagliate per molto tempo. Non c’è cibo né ci sono vestiti. Stavamo lavorando e poi ci hanno spostato in un posto a Napoli peggiore del primo e tutti quelli che lavorano qui sono razzisti». Questa è soltanto una delle testimonianze arrivate al sindacato Uiltucs, ora al vaglio di un’inchiesta della Procura di Latina. Sotto accusa le coop Karibu e Consorzio Aid, ree di aver maltrattato e discriminato i migranti minorenni che lavorano per loro. A far particolarmente scalpore è il fatto che le due cooperative pontine – a cui sono stati affidati progetti finanziati dalla Prefettura pontina e da altri enti – sono gestite dalla suocera e dalla moglie del deputato di Alleanza Verdi e Sinistra, Aboubakar Soumahoro.
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Repubblica parla di alcune testimonianze arrivate da una trentina di lavoratori, i quali avrebbero denunciato «di non ricevere lo stipendio da quasi due anni, che sono stati costretti a lavorare in nero, che gli accordi raggiunti davanti all’Ispettorato del Lavoro sono stati disattesi e che alcuni di loro si sono visti anche chiedere fatture false per poter ottenere la paga». Dopo l’acquisizione di diversi documenti, gli inquirenti avrebbero raccolto anche le denunce fatte dai minori al sindacato Uiltucs, tra cui gli screenshot delle chat tra i vertici delle coop e alcuni lavoratori e la documentazione, sempre delle cooperative, trovata in dei cassonetti a Sezze, dove ha sede la Karibu.
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La replica del deputato
Aboubakar Soumahoro ha affidato ai social la sua replica, facendo valere le proprie ragioni così: «Non c’entro niente con tutto questo e non sono né indagato né coinvolto in nessuna indagine dell’arma dei carabinieri, di cui ho sempre avuto e avrò fiducia». Queste le parole del sindacalista e deputato dei Verdi in risposta alle notizie circolate sull’indagine che coinvolgerebbe le coop della moglie. «Non consentirò a nessuno di infangare la mia integrità morale. Per questo, dico a chi pensa di fermarmi, attraverso l’arma della diffamazione e del fango mediatico, di mettersi l’anima in pace. A chi ha deciso, per interessi a me ignoti, di attaccarmi, dico: ci vediamo in tribunale! Ho dato mandato ai miei legali di perseguire penalmente chiunque infanga il mio nome o la mia immagine, mi diffama o getta ombra sulla mia reputazione», sottolinea Soumahoro. La vicenda è tutta da verificare e di certo la mediaticità intrinseca della questione attirerà lo sguardo dell’opinione pubblica. Monitoreremo l’evoluzione dei fatti.
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