Tre casi inquietanti, tre storie diverse che potrebbero anche avere dei punti in comune, almeno nelle dinamiche. E che hanno spinto la Procura di Milano a muoversi, in particolare dopo la drammatica scomparsa di una ragazzo di soli 15 anni, che nel pomeriggio del 13 settembre si è tolto la vita gettandosi dal balcone di casa, al dodicesimo piano nella zona nord della città lombarda. Il giovane, di origini cinesi, si trovava nella sua abitazione insieme alla sorella. Un episodio, purtroppo, non isolato.
La Procura ha deciso di aprire un’indagine, al momento a carico di ignoti, con l’ipotesi di istigazione al suicidio. Il ritorno sui banchi degli alunni dopo le vacanze estive, con la riapertura delle scuole, è però stato accompagnato anche da altre tragedie, tutte simili nella loro drammaticità. Nell’hinterland di Milano, oltre al quindicenne, anche una sua coetanea si è infatti tolta la vita. Ignoti al momento, anche in questo caso, i motivi del gesto.
Una ragazza di 12 anni, invece, si è gettata dalla finestra della sua abitazione dal quarto piano, a Milano. La piccola al momento si trova nel reparto di Rianimazione, ma le sue condizioni di salute restano molto gravi. Gli inquirenti si sono attivati ancora una volta per tentare di capire il motivo di questo gesto. Per tutte e tre le persone coinvolte in questi episodi, le due vittime e la giovane ricoverata, lunedì 12 settembre era stato il primo giorno di scuola.
Donatella Carli, presidente di Samaritans Onlus, associazione attiva in Italia dal 1980 che ha come obiettivo primario la prevenzione dei suicidi, ha rivelato a MilanoToday che negli ultimi mesi c’è stato un incremento notevole dei giovanissimi che si rivolgono a loro. “Ragazzini e ragazzine di 14, 15, 16 anni. Ci raccontano difficoltà quotidiane ma anche problemi legati alla famiglia o al bullismo dei loro coetanei” ha spiegato Carli.
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