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“Mia figlia trascinata come un cane”. Budapest, processo all’italiana Ilaria Salis. In catene come un animale. (FOTO)

Pubblicato il 29/01/2024 20:28

Sono inaccettabili le immagini del processo all’insegnante italiana Ilaria Salis che arrivano da Budapest. Non solo le catene alle mani e i piedi legati da ceppi di cuoio con lucchetti. Addirittura una terza catena con una poliziotta che la trascina come se fosse un animale. Uno spettacolo osceno, insensato e indecente. Che ha portato all’immediato intervento della nostra diplomazia. Per ora, è arrivata una nota del Ministro degli Esteri Tajani che chiede “al governo ungherese di vigilare e di intervenire affinché vengano rispettati i diritti, previsti dalle normative comunitarie, della cittadina italiana Ilaria Salis, detenuta in attesa di giudizio”. Troppo poco, troppo debole. Le immagini che giungono da Budapest chiedono ben altra risposta. E infatti l’ambasciatore ungherese è stato convocato alla Farnesina. (continua dopo la foto)

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Non a caso diversi esponenti politici italiani, sia di destra, sia di sinistra, da qualche tempo stanno protestando uniti contro gli abusi. Il padre della Salis ha lanciato diversi appelli in questi mesi: “Mia figlia viene trattata come un animale”, ha denunciato l’uomo. La famiglia ha anche organizzato una petizione online per la liberazione di Ilaria che ha raggiunto le 50mila firme. Diversi osservatori internazionali si sono espressi in maniera molto netta riguardo alle condizioni di detenzione dell’insegnante in un carcere di massima sicurezza: le hanno definite “disumane”. La bresciana Carmen Giorgio, una donna di 43 anni che è statanella stessa prigione della Salis per tre mesi, ha raccontato così le condizioni della prigionia: “C’erano topi, piccioni, cimici, catene, maltrattamenti e botte”. (continua dopo la foto)

Qui non stiamo parlando di colpevolezza o di innocenza, non ancora. Qui sono in gioco i diritti umani. L’arresto di Ilaria Salis, 39 anni, monzese, avvenne un anno fa. Con l’accusa di avere aggredito, insieme ad altri complici, due esponenti neonazisti in occasione del raduno di questi ultimi nel Giorno dell’Onore. La ragazza si è sempre proclamata innocente. Viene accusata anche di far parte della “Banda del Martello”, associazione che avrebbe scelto Budapest per assaltare militanti fascisti e nazisti in Ungheria. Un’accusa grave perché prefigurerebbe il reato di terrorismo. La difesa contesta un po’ tutto: la mancata esibizione dei video che rappresenterebbero la prova principale contro la Salis. Il fatto che all’imputata sia stato impedito di produrre una memoria difensiva. E la natura stessa dell’accusa: inaccettabile parlare di tentato omicidio, quando le due vittime se la sono cavata con prognosi fra i 5 e gli 8 giorni. (continua dopo la foto)

“Vedere Ilaria oggi al processo è stato scioccante, un’immagine pazzesca”, il commento dell’avvocato difensore Eugenio Losco. “Era tirata come un cane, con manette attaccate a un cinturone da cui partiva una catena che arrivava fino ai piedi. Con una guardia che la trascinava con una catena di ferro. Ed è rimasta così per tre ore e mezzo. E’ una grave violazione della normativa europea, l’Italia deve porre fine a questa situazione ora”. La difesa è in procinto di chiedere i domiciliari in attesa di giudizio per la nostra connazionale. Mentre il padre di Ilaria si è detto ovviamente preoccupato dopo la richiesta di 11 anni di carcere da parte dell’accusa. Una richiesta abnorme. La diplomazia sarebbe intanto in azione per cercare di trovare una soluzione ragionevole a un caso intricato, ma di certo indegno di una civile convivenza fra Paesi europei.

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