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“Mattarella non è il mio Presidente”. Carabiniere nei guai, ecco cosa è successo e cosa rischia (VIDEO)

Pubblicato il 29/01/2024 19:00 - Aggiornato il 29/01/2024 19:01

Metti un giorno a una manifestazione pro Palestina a Milano. In prima fila c’è un’attivista un po’ speciale. Si chiama Franca Caffa e ha 94 anni. Ex consigliere comunale di Rifondazione Comunista, da anni Franca si batte per il diritto alla casa e contro il degrado delle case popolari. A un certo punto si rivolge a un carabiniere in servizio e gli chiede: “Mattarella cosa ha detto?”. Il militare, a sorpresa, le risponde così: “Con tutto il rispetto, signora, non è il mio Presidente. Non l’ho votato, non l’ho scelto, non lo riconosco”. La signora Franca lo fissa con sguardo interrogativo. “Ma cosa c’entra?”, sussurra. Il bizzarro dialogo viene ripreso in video e diventa virale. Immediato l’intervento dell’Arma con una nota ufficiale. (continua dopo il video)

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“Con riferimento ai contenuti di un video che circola sui social media e siti di informazione, riportante uno scambio di battute tra una manifestante e un carabiniere impegnato nel servizio pubblico nel corso di un corteo svoltosi a Milano lo scorso sabato”, si legge, “è già stata informata l’Autorità Giudiziaria e quella Militare. Nei confronti del militare, con immediatezza, saranno tempestivamente adottati tutti i provvedimenti necessari. Sia di natura disciplinare, sia d’impiego, trasferendolo in incarico non operativo”. E in effetti è accaduto proprio questo. Il Carabiniere è stato trasferito, mentre dei fatti è stato informato il procuratore Marcello Viola che attende un’informativa dell’Arma. (continua dopo la foto)

Dopo un’analisi del video, ci sarà l’iscrizione del fascicolo a carico del militare. Il reato contestato dovrebbe essere di Offesa all’onore o al prestigio del Presidente della Repubblica. Ma i pubblici ministeri dovranno comunque valutare le prove. Ma cosa rischia davvero l’improvvido Carabiniere? L’Offesa a onore e prestigio di Mattarella prevede la reclusione da uno a 5 anni. Il vilipendio della Repubblica, delle istituzioni costituzionali e delle forze armate invece prevede una multa da 1.000 a 5.000 euro. In un caso abbastanza recente, un uomo che nel 2020 aveva offeso Mattarella sui social, dopo la condanna decisa dal Tribunale di Reggio Emilia ha patteggiato un anno di reclusione.

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