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“Mi chiamano eroe, ma ho fatto solo quello che dovevo”. Lorenzo, l’eroe “normale” che dà una lezione a tutti

Pubblicato il 23/06/2022 19:36

Lorenzo Tassoni, 28 anni, originario di Venezia, ma residente a Treviso, a San Zeno, è stato l’autore di un gesto considerato dai più come eroico, benché lui rifiuti questa definizione. Lorenzo ha salvato la vita a una bimba di 4 anni, afferrandola al volo mentre stava precipitando dal balcone di casa sua. Laureato in Scienze dello spettacolo e della produzione multimediale, attualmente lavora come addetto museale a Venezia, a Palazzo Manfrin. Il ragazzo si è trovato al posto giusto, nel momento giusto.

Un eroe “normale”

«Mi chiamano eroe, ma io ho fatto solo quello che dovevo. Davanti agli occhi ho ancora l’immagine di quella bambina minuscola appesa con una manina al terrazzo del secondo piano. E continuo a pensare a cosa sarebbe successo se avessi mancato la presa». Una tragedia sfiorata, che fortunatamente si è risolta nel migliore dei modi. La bambina, figlia di una coppia tunisina, stava giocando nei pressi del terrazzo. È bastato un attimo di distrazione del papà e della baby sitter per perderla di vista mentre la bimba stava provando ad arrampicarsi sulla ringhiera, cadendo rovinosamente nel vuoto. Per fortuna sotto di lei ha trovato le braccia di Lorenzo, che le hanno evitato un impatto potenzialmente fatale con l’asfalto.

La bambina si arrampica, poi la caduta nel vuoto

Come riporta il Corriere del Veneto, il coraggioso ragazzo ha così esposto la dinamica dei fatti: «Stavo andando a ritirare la bicicletta che avevo portato ad aggiustare: la ruota si era forata proprio un’ora prima. Ho sentito un tonfo alle mie spalle. Mi giro e vedo un tablet per terra, distrutto. D’istinto alzo gli occhi per capire da dove era precipitato. Vedo una bambina appesa per un braccio al terrazzo del secondo piano. Era minuscola». La piccola non gridava aiuto, ma «piangeva e aveva una smorfia di terrore che non dimenticherò mai. Quella notte non ho chiuso occhio ripensando alla scena». Così, resosi conto della gravità della situazione, Lorenzo ha subito reagito: «Ho fatto uno scatto in avanti con le braccia protese. Per attutire la caduta. Lei si è staccata ed è volata giù. Ha sbattuto contro il balcone del primo piano, rallentando la caduta. Quella frazione di secondo mi ha permesso di afferrarla. Poi ho appoggiato i suoi piedi sui miei per capire se riusciva a camminare».

La gioia dei genitori

La bimba, vista la tenerissima età, non si è nemmeno resa conto dell’accaduto, infatti: «Si è staccata da me, è corsa a prendere il tablet ed è scoppiata a piangere vedendo che era rotto. Mi sono messo a piangere anch’io per la tensione, l’emozione e il sollievo di averla salvata. Lei non si era resa conto del pericolo». Ma i genitori della piccola, invece, si sono accorti eccome della tragedia sfiorata… «Sì il papà è corso fuori e mi ha abbracciato. La mamma è arrivata in bici poco dopo, quando c’erano già l’ambulanza e la polizia. Si è messa a gridare, temendo il peggio. Poi mi ha detto grazie e mi ha addirittura baciato i piedi».

Una serie di fortunate coincidenze

La prima persona a uscire è stata la baby sitter: «Io le ho detto di chiamare il 118: lei non era molto convinta, ma io ho insistito e ho telefonato. Volevo essere sicuro che la bambina non avesse conseguenze». Un intervento davvero provvidenziale quello di Lorenzo: «Già, è stata una cosa incredibile. Ci sono state coincidenze pazzesche: a ripensarci mi vengono i brividi. Mi si era forata la ruota un’ora prima e sono andato a farla riparare nel negozio vicino al condominio in cui abita la bambina. Poi sono tornato a riprenderla facendo una strada diversa, trovandomi a passare proprio sotto casa sua quando stava per cadere giù».

Complimenti a Lorenzo

Ora, per fortuna, la bimba sta bene ed è praticamente illesa grazie all’azione eroica del ragazzo: «Sono sollevato. Sapere che sta bene mi riempie di gioia: temevo che potesse avere dei traumi o delle emorragie interne dopo aver sbattuto contro il terrazzo del primo piano. In tanti mi definiscono un eroe ma a me non interessano i riflettori: l’unica cosa che conta davvero è che non si sia fatta male. E in futuro mi piacerebbe passare a trovarla. Questo salvataggio mi ha segnato in modo indelebile». È bello, ogni tanto, poter raccontare qualche storia e lieto fine. Complimenti a Lorenzo per il gesto coraggioso!

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