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“Così falliamo.” L’incredibile dichiarazione della Mercedes seppellisce l’auto elettrica

Pubblicato il 09/03/2024 17:16

Dopo Toyota, sempre più scettica, e il gruppo VolkswagenAudi compresa – che ha dettato lo stop alla produzione di alcuni modelli a zero emissioni, nonché altri esempi di cui parleremo in seguito, l’auto elettrica riceve una sonora bocciatura anche dalla Mercedes. Il comunicato ufficiale della casa automobilistica di Stoccarda non lascia adito a interpretazioni o speculazioni, è chiaro: “Solo con la produzione delle auto elettriche si fallisce”. Con buona pace dei cantori della “rivoluzione” green, pare sempre più irrealistico e irrealizzabile il disegno dell’Unione europea, che ha previsto il passaggio al full electric dal 2035 e la contestuale eliminazione della produzione e della vendita di auto a motore termico. Ola Kallenius, presidente del consiglio di amministrazione di Mercedes-Benz Group, ha parlato di recente, come riferito dal portale specializzato Quattroruote, dicendosi convinto che “servirebbe una revisione delle strategie future” in merito alle auto a zero emissioni. Se prima Mercedes dichiarava, solo nel 2021, come sarebbe stato possibile arrivare già nel 2030 con un volume di vendite rappresentato al 100% da veicoli elettrici, ora si prevede di raggiungere il 50%. (Continua a leggere dopo la foto)
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mercedes contro auto green

Il comunicato della Mercedes

Ola Kallenius è stato chiaro: le elettriche costeranno più delle auto tradizionali “per molti anni”, allontanando sempre di più quella parità di costo che si pensava a portata di mano. Autonomia, tempi di ricarica a prezzi: queste le ragioni espresse dal presidente del Cda di Mercedes, ma notoriamente sono anche, e soprattutto, altre le gravi criticità che comportano i veicoli elettrici – tutti, anche le bici elettriche, non soltanto le automobili – e dunque hanno fatto sensibilmente crollare la domanda: i pericoli vanno dal rischio dell’autocombustione delle batterie al litio di auto e persino biciclette, alla vita propria che talvolta sembrano avere,  intrappolando le persone all’interno, anche in movimento.  Paesi come Germania e Francia, dove gli incentivi statali sono stati ridotti se non azzerati, stanno registrando una lento degradare della richiesta di auto “green”. “Forse c’è stato troppo ottimismo nell’intero settore, ora c’è più realismo“, ha spiegato ancora Ola Kallenius. Ulteriori conferme sulla “retromarcia”, per rimanere in tema, della Mercedes si leggono in altre dichiarazioni di Kallenius: la strada verso la mobilità elettrica “non è un cammino in linea retta” e il ritmo della trasformazione sarà “determinato dai clienti e dal mercato”. Come detto, sono politiche condivise anche da Toyota, Wolksvagen, Audi, ora appunto Mercedes, ma anche negli Stati Uniti: General Motors ha procrastinato di un anno la produzione di tre veicoli sostenibili e cancellato una collaborazione da 5 miliardi con Honda per sviluppare auto a zero emissioni a basso costo. Ford, a sua volta, come leggiamo sul Corriere della sera, ha rinviato il suo piano da 12 miliardi per implementare la capacità produttiva green. (Continua a leggere dopo la foto)
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mercedes contro auto green

E se devi prendere un traghetto…

Se si possiede uno di questi veicoli, anche imbarcarli sui traghetti diviene quasi una odissea. Per quello che riguarda il trasporto delle auto, ognuna delle compagnie di traghetti ha specifiche regole. Alcune compagnie di navigazione norvegesi, il Paese dove ci sono più elettriche al mondo in percentuale, hanno deciso di imporre, per far salire le auto a bordo, che abbiano una carica tra il 20 e il 50%. Si tratta di una scelta per questioni di sicurezza dei passeggeri. Ciò che si teme sono proprio gli incendi per autocombustione, giacché un’auto troppo carica potrebbe diventare pericolosa. Le fiamme di una batteria surriscaldata sono, infatti, diverse e più ostinate di quelle di un motore a combustione, e richiedono interventi specifici per essere domate. Inoltre, il fuoco in uno spazio confinato come il ponte di un traghetto, vicino a tante altre auto, potrebbe provocare danni enormi. In definitiva, come fare a fidarsi, se non si fidano neppure coloro che le auto le producono?

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