Primi contatti, primi problemi. La partita per Palazzo Chigi per Giorgia Meloni si sta facendo sempre più complicata. Da una parte Mattarella, dall’altra gli alleati scomodi Salvini e Berlusconi. In mezzo: lei. Come racconta La Stampa in un retroscena, “nessuno conferma ufficialmente, ma a quanto pare il primo contatto tra Sergio Mattarella e Giorgia Meloni c’è stato. Non ieri, perché il presidente della Repubblica era impegnato in un vertice a Malta, ma nei giorni scorsi”. La leader di FdI, premier in pectore, “ha cercato Mattarella e il colloquio, da quello che si è potuto sapere, è stato costruttivo. Il che però non placa l’agitazione dentro il centrodestra”. (Continua a leggere dopo la foto)
Gli alleati di Forza Italia e Lega sono convinti che Meloni si sia impantanata tra veti, richieste e l’ambizione di dare all’Italia un governo «politico» ma «di altro profilo». Nei prossimi giorni la leader, come annunciato ieri sera uscendo da Montecitorio, incontrerà il presidente di FI Silvio Berlusconi e il segretario del Carroccio Matteo Salvini. “Potrebbe essere un incontro a tre, preparatorio delle consultazioni di coalizione al Colle, ma anche necessario per risolvere i nodi sui ministeri. I problemi principali sono sempre gli stessi: quante figure tecniche assegnare alle poltrone di prima fascia, chi siederà all’Economia e dove mettere Salvini dopo la capitolazione sul Viminale. Ma nelle ultime ore il quadro sembra essersi complicato ulteriormente”. Perché? (Continua a leggere dopo la foto)
“Il leghista rilancia e chiede la presidenza del Senato per Roberto Calderoli, che Meloni vorrebbe invece destinare Ignazio La Russa, storico colonnello della destra, al suo fianco dalla fondazione di FdI. Non c’è certezza sul Tesoro: il no di Fabio Panetta, ex dg di Bankitalia oggi nel board della Bce, ancora regge. Mentre si registra un certo attivismo a Cassa depositi e prestiti. L’amministratore delegato Dario Scannapieco è finito nel totonomi. Uno dei Draghi boy e ha avuto contatti con Meloni nelle scorse settimane. Nella cerchia stretta dei consiglieri della leader, però, si nutrono dubbi sul fatto che sia il profilo più adatto per il Mef. Sul fronte azzurro, invece, i fedelissimi di Berlusconi riportano una certa irritazione del Cavaliere per l’insistenza di Meloni sulle «personalità di alto profilo» che vorrebbe in squadra”. (Continua a leggere dopo la foto)
Continua La Stampa: “L’ex premier in realtà è alle prese anche con il veto sul suo braccio destro, Licia Ronzulli. Meloni non la vorrebbe al tavolo del Consiglio dei ministri. Se sarà obbligata, sostengono i suoi uomini, proporrà per lei un ministero minore. Ma tra forzisti e leghisti ci si sta interrogando anche su chi vestirà i panni del Guardasigilli. Ci sono dubbi sull’opportunità di mandare in via Arenula Giulia Bongiorno, avvocato di Salvini: è la legale che sta seguendo il processo Open Arms, sul blocco delle navi dei migranti considerato illegale dai pm. FI spinge, per esempio, su Francesco Paolo Sisto (ma è stato uno degli avvocati di Berlusconi). Questa scelta avrebbe anche un’altra controindicazione: se l’Economia e l’Interno andranno a due tecnici, se agli Esteri andrà Antonio Tajani, coordinatore di Forza Italia, cosa resterà alla Lega dei ministeri più importanti?”. La guerra intestina continua.
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