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Mascherine, temperatura, smart working: cambiano ancora le regole in ufficio, tutte le novità

Pubblicato il 01/07/2022 08:32 - Aggiornato il 03/08/2022 13:54

Il governo non molla la presa, nonostante un recente allentamento delle misure restrittive varato più per rispondere alla crescente (e comprensibile) rabbia degli italiani che per convizione. Anzi: il nuovo aumento dei contagi delle ultime settimane sta spingendo Draghi e Speranza a tornare sui propri passi, varando nuove restrizioni per arginare la diffusione di un virus che, numeri alla mano, continua in realtà a spaventare poco, visto il bassissimo numero di ricoveri in terapia intensiva. Eppure, a dare un’occhiata al testo della bozza in aggiornamento relativa ai provvedimenti di contrasto al Covid, la sensazione è che la retromarcia sia già stata innestata.

Come rivelato da Il Tempo, nel testo il governo ha confermato al momento l’uso delle mascherine Ffp2 negli uffici, un obbligo accompagnato da una serie di altre misure che dovrebbero servire, secondo gli esponenti dell’esecutivo, a contrastare il diffondersi del virus. All’ingresso nel proprio posto di lavoro, per esempio, sarà necessario il controllo della temperatura corporea, che dovrà risultare rigorosamente inferiore ai 37 gradi e mezzo. In caso contrario, ritorno a casa obbligatorio ed eventualmente smart working, in attesa di tampone.

Proprio lo smart working, si legge nella bozza, “continuerà a essere incentivato”, soprattutto come misura di protezione per quei lavoratori “fragili” e maggiormente esposti a rischi in caso di contatto con il Covid. Le mascherine Ffp2 a tal proposito “rimangono un presidio importante per la tutela della salute dei lavoratori ai fini della prevenzione del contagio, soprattutto nei contesti di lavoro in ambienti chiusi e condivisi da più lavoratori o aperti al pubblico o dove comunque non sia possibile il distanziamento interpersonale di un metro per le specificità delle attività lavorative”.

Compito del datore di lavoro sarà quindi quello di accertarsi della disponibilità delle Ffp2 all’interno delle zone di lavoro che presentano maggior rischio, oltre che individuare “particolari gruppi di lavoratori ai quali fornire adeguati dispositivi di protezione individuali (Ffp2), avendo particolare riguardo ai soggetti fragili sulla base di valutazioni del medico competente”. Nella bozza si ribadisce anche l’obbligo di adottare le necessarie precauzioni igieniche come il lavaggio delle mani e la sanificazione delle postazioni di lavoro. Il testo sarà ora discusso con le parti sociali.

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