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Basta mascherine a scuola! Rivolta di studenti e professori: “Ecco dove andremo a fare lezione”

Pubblicato il 16/05/2022 08:47

“Adesso basta”, dicono. E hanno ragione. Contando che noi lo diciamo da ormai tanti, troppi mesi. La farsa delle mascherine deve essere fermata. “Se Roma non toglie l’obbligo di mascherina a scuola, a questo punto spostiamo le lezioni al ristorante, dove i nostri bambini possono stare tranquillamente senza”. In Trentino Alto Adige si sono stufati delle prese in giro antiscientifiche di Speranza&Co. e hanno deciso di fare sul serio. Le mascherine, come si sa, restano obbligatorie a scuola, e le Province autonome di Bolzano e Trento dicono basta. Il caso è un unicum nel mondo. (Continua a leggere dopo la foto)

Come racconta La Stampa, i due assessori all’istruzione, Philipp Achammer e Mirko Bisesti, hanno scritto ai ministri Patrizio Bianchi e Roberto Speranza. Nella lettera ricordano la storia di autonomia del loro territorio e lo “sguardo rivolto all’Europa, dove è venuto meno da tempo l’obbligo di indossare le mascherine nelle aule scolastiche”. Achammer e Bisenti nella lettera esprimono “la ferma volontà di dare un segnale chiaro e positivo alle comunità scolastiche, e in particolare ai più piccoli”. Come? “A meno di un mese dalla fine delle lezioni chiediamo che i nostri studenti, di ogni ordine e grado, siano esonerati dall’uso dei dispositivi di protezione all’interno degli ambienti scolastici, nelle modalità ritenute più consone dai vostri ministeri”. (Continua a leggere dopo la foto)

Per i ragazzi sono stati due anni molto difficili (tra dad, distanziamento e dpi). “Gli assessori ricordano infatti il «lavoro svolto in questi due anni di pandemia, dove tanto si è investito nel mondo della scuola per garantire più organici e più classi con il fine del valore per noi fondamentale della scuola in presenza». Achammer precisa che la richiesta della fine dell’obbligo è solo per gli alluni seduti ai banchi, mentre nei corridoi e in altri spazi condivisi resterebbe in vigore”. Secondo l’assessore altoatesino, “il divario tra le restrizioni a scuola e negli altri ambiti della vita sociale ormai è davvero ingiustificabile. Il discorso era diverso, quando l’obbligo riguardava davvero tutti”. (Continua a leggere dopo la foto)

La vede così anche il suo omologo Bisesti. “Il Trentino – afferma – è risultato il territorio italiano dove i ragazzi sono potuti rimanere di più in presenza durante la pandemia e in questi due anni abbiamo continuato ad investire negli organici. Oggi i ragazzi italiani sono gli unici in Europa a dover indossare le mascherine, in un luogo dove le regole di sicurezza e i protocolli sono garantiti e sono stati fatti rispettare con rigore”. I genitori applaudono all’iniziativa. Negli scorsi mesi diverse associazioni avevano lanciato una petizione e ora sperano che “ai bambini saranno presto concesse le stesse libertà delle quali già gode il resto della società”: così Rosie Rehbichler, dell’Associazione altoatesina delle famiglie numerose.

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