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Mascherine a scuola, altro che rivoluzione: ecco il “trucco” per costringere i nostri ragazzi a indossarle ancora

Pubblicato il 10/08/2022 11:23

Dalle parti del governo Draghi c’è chi ha avuto il coraggio, al momento di presentare le nuove linee guida per le scuola, di gonfiare il petto e rivendicare un risultato definito “importante”, come se al rientro sui banchi le famiglie italiane potessero trovare chissà quale piacevole sorpresa. E invece per gran parte l’impianto rimarrà lo stesso, con le ‘finestre aperte’ come principale forma di precauzione e le responsabilità scaricate sui singoli istituti.

Negli ultimi giorni i post sulla “fine dell’obbligo di mascherine a scuola” si sono rincorsi sui social, tra gli osanna di mamme e papà che, comprensibilmente, si sono lanciati in sfrenati festeggiamente virtuali. A leggere bene il documento dell’Istituto Superiore della Sanità, però, gli entusiasmi dovrebbero lasciare piuttosto spazio a una forte preoccupazione: per mesi si era parlato della “ventilazione forzata” che avrebbe permesso di togliere le protezioni per il viso in aula. In merito, però, nemmeno una riga.

Per quanto riguarda la mascherina, invece, il protocollo non prevede ufficialmente la sua abolizione, ma semplicemente specifica che saranno le scuole a prendere decisioni in merito “sullabase dell’evoluzione epidemiologica”. Un classico modo, l’ennesimo, per scaricare altrove le responsabilità. La circolare è tutto fuorché chiara e si lascia ampia discrezionalità agli istituti, con il rischio che si replichi di fatto il copione del 2020 e del 2021: mascherine in aula per tutta la durata delle lezioni.

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Ancora una volta, insomma, si sono fatte tante promesse salvo poi lasciare la situazione invariata. E ancora una volta si ignora completamente quanto sta accadendo fuori dai confini del nostro Paese, dove gli alunni hanno da tempo detto addio alle mascherine e sono tornati a sorridere e scherzare in classe come succedeva prima della pandemia. E invece, considerando che con l’inverno la curva dei contagi subirà una prevedibile impennata, ai nostri ragazzi non resterà altro da fare che rassegnarsi.

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