La campanella è già suonata in quasi tutte le scuole d’Italia, ma i problemi sono tornati puntualissimi dalle vacanze. Sottolineando, ancora una volta, tutte le difficoltà e le mancanze del nostro sistema. L’ultimo allarme è arrivato in queste ore dai genitori dei ragazzi della scuola elementare Perasso, dell’Istituto Comprensivo San Martino-Borgoratti di Genova. A tre settimane dall’inizio delle lezioni, le famiglie hanno lamentato la mancanza di docenti di sostegno e la riduzione dell’orario. A riportare la notizia è stata la testata La Voce di Genova, che ha riportato una lettera inviata dai genitori agli uffici regionali e comunali per lamentare l’assoluta mancanza di comunicazione. Non si tratta, però, di un caso isolato. (Continua a leggere dopo la foto)
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Nella maggior parte dello Stivale, le lezioni sono riprese da tre settimane ma la caccia al supplente non è ancora terminata. La carenza di insegnanti per alcune discipline è particolarmente sentita al Nord e nella scuola secondaria di secondo grado. Ma anche al Sud e negli altri ordini di scuola alcune cattedre attendono ancora di essere occupate. Come spiegato da Repubblica, esaurite tutte le graduatorie dei precari, i dirigenti scolastici sono costretti a lanciare i cosiddetti interpelli nazionali per coprire i buchi in organico. (Continua a leggere dopo la foto)
Mancano supplenti e insegnanti di sostegno: i dati choc
A certificare i problemi del nostro Paese sono i numeri. Lo scorso 13 settembre, dopo settimane di chiamate e stipula di contratti, il ministero dell’Istruzione e del merito traccia un bilancio delle immissioni in ruolo e del fabbisogno per l’anno scolastico appena avviato. Per non lasciare cattedre senza docente, servirebbe la nomina di oltre 40mila supplenti su posto vacante, perché degli 81mila posti lasciati liberi dopo i trasferimenti e i pensionamenti, ne sono stati assegnati con contratto a tempo indeterminato poco meno di 41mila. (Continua a leggere dopo la foto)
Alle 40mila cattedre libere occorre aggiungere circa 100mila supplenti di sostegno su posti in deroga all’organico stabile, cioè validi per un solo anno, e un imprecisato numero di supplenze per docenti in malattia, distacco sindacale, distacco per incarico politico e per altre ragioni. In tutto, secondo i sindacati, saranno ben oltre 200mila i supplenti quest’anno: per questo il ministero ha deciso di accelerare la procedura straordinaria dedicata a 40mila supplenti senza titolo di abilitazione ma con almeno tre anni di supplenza alle spalle.