Un infarto a 20 anni ha stroncato Mark Groeneveld, un ragazzo che praticava sport a livello professionistico e che godeva di perfetta salute, tant’è che poche ore prima aveva partecipato a una gara. Non ci pare affatto normale, così come non è normale il dilagare di problemi cardiaci improvvisi e gravi non solo nel mondo dello sport, ma di fatto in ogni settore della società. Per l’ennesima volta dobbiamo scrivere, e trattenendo la rabbia, che l’abnorme crescita di quelli che chiamiamo “malori improvvisi” origina precisamente dal 2021, da quando la campagna contro il Covid-19 ha raggiunto il picco vaccinale, e se i soloni della scienza continuano a trincerarsi dietro un inverosimile “Nessuna correlazione” dovrebbero dimostrarlo che correlazione non ve ne sia, al di là di un vuoto slogan. (Continua a leggere dopo la foto)
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RIP Mark Groeneveld. 💔
— Mihai Simion (@faustocoppi60) October 24, 2023
Just 20 years old…I took this photo of him at this year's Belgrade – Banjaluka. Condolences to his family and friends. pic.twitter.com/ufW6WI3Dkr
L’ennesimo caso nel ciclismo professionista
Il ciclista olandese è morto all’improvviso nella notte tra domenica e lunedì, poco dopo aver partecipato, lo scorso fine settimana, all’Hong Kong Cyclothon. Il giovane atleta, dunque, si trovava ancora con il suo team a Hong Kong. Sebbene le circostanze della morte di Mark siano attualmente sotto inchiesta, le informazioni preliminari indicano che potrebbe essersi trattato di un attacco di cuore. Inutile l’arrivo in albergo, pressoché immediato, dei soccorsi e la folle corsa in ambulanza: per Mark Groeneveld non c’è stato nulla da fare. Fa notare Il Giornale d’Italia che nel mondo del ciclismo, sin dal 2020, sta accadendo qualcosa di anomalo e cita le scomparse, per un improvviso malore cardiaco, del colombiano Juan José Ortega, lo scorso aprile, e prima ancora di Jarno Mobach; Sonny Colbrelli e Nathan Van Hooydonck, invece, entrambi colpiti da arresti cardiaci, hanno dovuto abbandonare l’attività agonistica. Stessa ragione del ritiro di Polanc, Haussler, Eg, Vanmarcke: tutti atleti giovani che hanno dovuto smettere di correre per problemi di cuore. E stiamo parlando soltanto dei professionisti più noti. (Continua a leggere dopo la foto)
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Chi era Mark Groeneveld
Il ragazzo olandese, in forze alla X-Speed United Continental, in passato aveva avuto gareggiato per la Zappi Racing e la Enkhuizen West Frisia. Nel corso della sua ultima stagione prima del decesso aveva inoltre partecipato a gare come la Elfstedenronde Bruges, la Route Adélie de Vitré o ancora la BetCity Elfstedenrace, oltre naturalmente a quella di Hong Kong. L’ultima. (Continua a leggere dopo la foto)
I messaggi di cordoglio
“Mark era una persona incredibile e un amato membro del nostro team – ha dichiarato la X-Speed United in una nota sui social – Aveva uno spirito straordinario, sempre pronto a dare una mano dietro le quinte con il suo sorriso contagioso e la sua natura cordiale. La sua presenza ha illuminato le nostre giornate e mancherà profondamente a tutti coloro che hanno avuto il privilegio di conoscerlo”. Ora, viene aggiunto, “Stiamo lavorando a stretto contatto con le autorità competenti per raccogliere tutti i fatti e fornire il supporto necessario alla famiglia di Mark durante questo periodo doloroso”. Anche la federazione ciclistica olandese ha pubblicato un messaggio per ricordare il 20enne: “Abbiamo appreso della morte di Mark Groeneveld con shock e grande tristezza. Mark era passato dal Cycling Club West-Frisia all’X-Speed United Continental a gennaio ed era un corridore molto popolare tra i suoi compagni di squadra. Auguriamo alla sua famiglia, ai suoi amici e ai suoi cari tanta forza per affrontare questa immensa perdita”.
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