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“Vietato far pregare i bambini”. L’ultima follia della scuola italiana. Cosa è successo a una maestra “disobbediente”

Pubblicato il 07/04/2023 10:47
maestra sospesa preghiera

In nome della globalizzazione, dell’omologazione (su come mangiare, come vestirsi, come pensare), dell’apertura e del laicismo sfrenato e politicizzato si stanno distruggendo le radici di questo Paese. E così, dopo le polemiche sul presepe che sorgono ad ogni Natale, sempre più violente e politicizzate, e dopo quelle sul crocifisso in classe, arriva ora la notizia che una maestra è stata sospesa per aver fatto dire una preghiera i bambini di una terza elementare. Non si possono più dire le preghiere a scuola. Quale sacrilegio. Quale ignominia! Quale razzismo! Tutto è avvenuto l’ultimo giorno prima delle vacanze di Natale. La maestra, data l’occasione, aveva recitato con i bimbi il Padre Nostro e l’Ave Maria. Aveva anche proposto di realizzare un piccolo rosario come braccialetto. E così la maestra 58enne a fine marzo si è vista notificare una sospensione di 20 giorni. Non potrà tornare a scuola fino al 15 aprile. (Continua a leggere dopo la foto)
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L’episodio è avvenuto a San Vero Milis, in provincia di Oristano. Francesco Mura, deputato FdI, annuncia un’interrogazione urgente al ministro Valditara per fare luce sul caso della maestra sospesa in Sardegna: “Considero assurda ed aberrante la decisione, assunta dal dirigente e dall’Ufficio scolastico Regionale, di infliggere una punizione ad una maestra per il sol fatto di aver recitato una preghiera in classe con i propri alunni”. Dello stesso avviso Cristina Costarelli presidente dell’Associazione nazionale presidi Lazio che dice all’Adnkronos: “”L’azione della maestra è stata inadeguata: c’è il rispetto della laicità della scuola e la recita delle preghiere è un’azione non opportuna. Detto questo qualche perplessità sorge sul provvedimento preso”. (Continua a leggere dopo la foto)
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L’Italia è un Paese laico la cui storia democratica non può prescindere dalle sue radici cattoliche

E ora ci si chiede: quale devastante messaggio, quale imperdonabile disvalore, o peggio, quale insanabile trauma può subire un bambino dal recitare una preghiera, quale che sia la religione di riferimento? Ed è un provvedimento giusto che la maestra sia stata sospesa? Chiosa Francesco Mura: “Se il timore è infatti quello che la parola di Dio possa condizionare negativamente la crescita e lo sviluppo dei nostri bambini, ciò potrebbe valere anche per lo studio del pensiero di personaggi come Gramsci o D’Annunzio o di chiunque altro abbia contribuito alla crescita intellettuale della civiltà occidentale e quindi della nostra Nazione. L’Italia è un Paese laico la cui storia democratica non può prescindere dalle sue radici cattoliche”.

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