
L’Emilia Romagna è la quarta regione italiana per aziende agricole. Come noto, è guidata dal presidente del Pd, Stefano Bonaccini, il quale ha pensato bene di approvare un bando che invita gli agricoltori ad abbandonare la produzione per 20 anni. E cosa offre in cambio? 500-1500 euro all’anno per ettaro. Ora vi chiederete: perché mai questa decisione? C’è di mezzo il Green, come avrete sospettato. Il nuovo mantra attraverso cui l’Europa e le lobby vogliono ammazzare l’Italia. Dopo l’assalto alle case, alle auto e al cibo, ora si punta direttamente sul frenare la nostra produzione agricola, così da doverci poi rendere dipendenti dagli altri Stati anche su questo. L’obiettivo dichiarato di Bonaccini, infatti, è quello di ridurre le emissioni di gas serra, favorire lo sviluppo sostenibile e preservare la biodiversità. Marameo. (Continua a leggere dopo la foto)
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Se andiamo a leggere il testo, si deduce che a partire dal 2024, gli agricoltori saranno invitati ad abbandonare la professione e lasciare incolti i propri appezzamenti. Il patto è il seguente: 20 anni di stop, in cambio di 500, massimo 1500 euro all’anno, per ogni ettaro non coltivato. E pensare che anni fa sarebbe stato fatto l’esatto contrario. Il bando di “sviluppo rurale” è stato recentemente approvato dalla giunta emiliana e si colloca all’interno dei più ampi piani dell’Unione Europea. Come si legge nel sito, gli obiettivi specifici del “ritiro dei seminativi dalla produzione” sarebbero quelli di: “Contribuire alla mitigazione dei cambiamenti climatici e all’adattamento a essi, anche riducendo le emissioni di gas a effetto serra e rafforzando il sequestro del carbonio, come pure promuovendo l’energia sostenibile; favorire lo sviluppo sostenibile e un’efficiente gestione delle risorse naturali come l’acqua, il suolo e l’aria, anche riducendo la dipendenza chimica; contribuire ad arrestare e invertire la perdita di biodiversità, migliorare i servizi ecosistemici e preservare gli habitat e i paesaggi”. Dare denaro a chi ferma la produzione agricola: non è una boutade, ma l’ultima “geniale” trovata dell’amministrazione dem in Emilia-Romagna. (Continua a leggere dopo la foto)

Collocato all’interno dei progetti Ue, il bando approvato dalla giunta emiliana in realtà svela ancora una volta tutte le contraddizioni della tanto (immotivatamente) celebrata agenda green. Ma a cosa serve questo bando? Commenta Massimo Balsami sul sito di Nicola Porro: “In nome della lotta alla Co2 sì al sacrificio degli agricoltori emiliano-romagnoli. L’agenda 2030 come stella polare, ma che porta direttamente verso l’abisso. Ciao sviluppo, tanti saluti alle eccellenze nostrane: meglio favorire l’esportazione dall’estero, forse. Magari strizzando l’occhiolino alle multinazionali. In altri termini, il progetto di Bonaccini e dei suoi collaboratori è semplicemente forsennato: vietare di coltivare l’orto per venti anni può avere come unica ripercussione: quella di impoverire l’Italia”.
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