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Addio al “reso gratis”: quanto ci costerà e come cambia restituire un prodotto. Rivolta dei clienti online

Pubblicato il 02/01/2024 09:12 - Aggiornato il 02/01/2024 09:13
addio reso gratis

Acquisto un prodotto online, arriva, non era come lo desideravo o mi accorgo che non è la taglia giusta, faccio il reso tanto non mi costa nulla. Attenzione: la festa è finita. Da ora in poi anche il resto si paga: è questa la grande novità del 2024 che manda in tilt i compratori seriali online. Da adesso in poi, dunque, è bene mettere maggiore attenzione quando si fanno gli acquisti su internet. Addio per sempre, insomma, al “reso compulsivo” di vestiti, accessori, scarpe. Da Amazon a Zara, passando per H&M, J.Crew, Anthropologie, Abercrombie & Fitch, i colossi hanno deciso di cambiare le regole. Come al solito, il pretesto è Green. Lo fanno per guadagnarci di più? Ma no: è per salvaguardare l’ambiente dai troppi camion carichi di pacchetti e, contemporaneamente, educare le persone ad uno shopping meno disordinato. Marameo. E quindi? (Continua a leggere dopo la foto)
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A quanto riferisce il New York Post l’81% dei rivenditori hanno deciso di addebitare una commissione per la restituzione degli articoli. A fare da apripista è stato il Regno Unito dove, per la restituzione di quanto non piace più, Zara da circa un anno ha deciso di addebitare 1,95 sterline, ai clienti che vorranno restituire un capo acquistato online attraverso i punti di consegna gestiti da terze parti (come gli uffici postali). Nulla cambia invece per i prodotti resi nei negozi fisici della catena. Restituzioni a pagamento anche per la giapponese Uniqlo e la britannica Asos. Anche in America Amazon ha iniziato ad addebitare ai clienti un dollaro per restituire gli articoli in un negozio Ups. Secondo il New York Post Zara, Macy’s, Abercrombie & Fitch, J. Crew, H&M hanno imposto commissioni sino a 7 dollari per la restituzione degli articoli tramite resi postali. E in Italia? (Continua a leggere dopo la foto)

Qualcosa sta cambiando anche da noi. Come riporta Repubblica, per Zara il reso è gratuito esclusivamente se si porta il capo in negozio. Altrimenti: “Ti offriamo la possibilità di restituire i tuoi articoli attraverso il nostro servizio di ritiro a domicilio. Il costo per ogni richiesta di restituzione è di 4,95 euro, che verrà detratto dal tuo rimborso”. Anche per Yoox il reso non è mai gratuito ed è sempre a carico del cliente. H&M Italia, invece, fa pagare i resi solo ai non membri. Per ora. Anche Abercrombie, dal 24 gennaio, imporrà nuove regole: “Puoi restituire o scambiare solo tramite il nostro corriere preferito o in un negozio”. Poi sarà la volta di Amazon. E lì sono guai. Insomma, su le antenne: e occhio quando acquistate. Siate certi di aver preso il prodotto giusto, che da ora in poi il reso si paga. E sui social e in internet è già scoppiata una sorta di rivolta dei compratori online.

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