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“Lega e Forza Italia con il Pd”. La maggioranza si spacca e passa la norma contro i non vaccinati

Pubblicato il 14/11/2022 11:11 - Aggiornato il 14/11/2022 12:16

Un tema che continua a tenere banco, quello della fine delle restrizioni anti-Covid e delle discriminazioni nei confronti dei non vaccinati, contro i quali ai tempi di Draghi e Speranza era scattata una vera e propria caccia alle streghe. Basata su presupposti, tra l’altro, completamente sbagliati, visto che per ammissione della stessa Pfizer l’iniezione non protegge dal contagio e non impedisce di trasmettere il virus. Di recente il governo Meloni ha deciso di reintegrare gli operatori sanitari no vax, liberi così sulla carta di tornare a svolgere la propria professione. Ma su questo passaggio anche all’interno del centrodestra le divisioni restano, come dimostrato da quanto sta accadendo in queste ore in Lombardia. (Continua a leggere dopo la foto)

Il Consiglio regionale lombardo ha infatti approvato all’unanimità una mozione presentata dal consigliere regionale del Pd Samuele Astuti, che impegna la giunta a non reintegrare gli operatori sanitari no-vax nei reparti con pazienti fragili. Il gruppo di Fratelli d’Italia non ha partecipato al voto, confermando come la maggioranza, in Lombardia, si sia di fatto rotta. (Continua a leggere dopo la foto)

Come spiegato da Quotidiano Sanità, la mozione era arrivata dopo la decisione del governo di anticipare al primo novembre il termine ultimo per l’obbligo vaccinale per tutti gli operatori della sanità, prima previsto per il 31 dicembre prossimo. Con il nuovo decreto in Lombardia saranno reintegrati 670 fra medici, infermieri e operatori sanitari. Ma dal Pd ha fatto notare che “se si contano anche le strutture private gli infermieri diventano 1.044. Questo a fronte di una mancanza strutturale di 9.500 infermieri e 1.166 medici di base e pediatri di libera scelta”. (Continua a leggere dopo la foto)

“È evidente quindi – ha commentato il dem Astuti – che il reintegro non sarebbe risolutivo, come è altrettanto evidente la necessità di tutelare i pazienti fragili per i quali il Covid potrebbe essere ancora molto rischioso”. Da qui la richiesta affinché gli operatori sanitari no vax non vengano reintegrati nei reparti ma “destinati a funzioni amministrative”.

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