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Ecco come la Cgil spende i soldi degli iscritti! Fuori dal coro inchioda Landini (VIDEO)

Pubblicato il 21/09/2023 11:45 - Aggiornato il 21/09/2023 19:05
Landini Prandi Assist Group

Hai capito la Cgil, hai capito Maurizio Landini. Il licenziamento del suo storico portavoce ha aperto un vaso di pandora che la dice lunga sulla gestione del sindacato e sul perché ci sia una vera e propria emorragia di iscritti. Da una parte Il Riformista, dall’altra un servizio di Nicolò Calcagno per “Fuori dal Coro“, mettono in evidenza le ombre di una situazione molto particolare in quella che è una organizzazione nata per tutelare i lavoratori. I fari sono tutti puntati sul segretario Landini, il quale fin dal suo insediamento ha iniziato a cambiare molte cose. Una delle prime – spiega Aldo Torchiaro – è la stipula della collaborazione con la Assist Group di Gianni Prandi che ha sede legale e operativa nel piccolo centro di San Polo D’Enza, nell’Appennino reggiano, proprio dove Landini è cresciuto e dove ha frequentato le stesse dell’amico Prandi, il quale riceve così il compito di riorganizzare l’intero impianto della comunicazione CGIL. (Continua a leggere dopo la foto)
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Landini, Prandi e la Assist Group: il giro d’affari

Assist Group fornisce così alla CGIL il progetto Futura Lab. Di cosa si tratta? Spiega sempre Torchiaro: “Una piattaforma di proprietà della Cgil e delle sigle interne, divise per categorie” che gestisce “convegni e comunicazione del sindacato di Landini”. Un qualcosa che richiama la piattaforma Rousseau del Movimento 5 Stelle. “Nel bilancio 2020 troviamo la voce che riguarda la costituzione di una Srl dedicata: Futura Srl, cui il socio unico – CGIL – conferisce una dote iniziale di 992.000 euro. Sfiora il milione, sui due milioni e settecento mila euro del dipartimento comunicazione”. Macchina che investe – guardando il bilancio 2022 – ben 2,7 milioni di euro all’anno in comunicazione, che dal 2021 al 2022 è passato da 116 a 119 dipendenti e che spende 5,5 milioni di euro in costi di personale con una crescita del 4% rispetto all’anno precedente”. Insomma, mica bruscolini. (Continua a leggere dopo il video)
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Tutto questo, ovviamente, cozza con la decisione di Landini di licenziare il portavoce perché “è un lusso“. Come darsi la zappa sui piedi insomma. Perché Il Riformista e “Fuori dal coro” sono andati a spulciare i conti e hanno scoperto le cifre di cui sopra. Di più: c’è un altro aspetto poco sobrio, scoperto da La Verità. Ossia questo doppio legame tra l’amico d’infanzia di Landini Gianni Prandi e la Cgil e tra Prandi e Ita, la compagnia aerea “di bandiera” con cui avrebbe fatto begli affari mentre il sindacato non ha detto una parola sul licenziamento di circa 4000 lavoratori ex Alitalia. fa la sintesi Calcagno nel suo servizio per “Fuori dal Coro”: “Da una parte la Cgil licenzia il suo storico portavoce prossimo alla pensione perché troppo costosto – 50 mila euro lordi l’anno -; dall’altra strapaga milioni di euro una società di un amico d’infanzia di Landini per curargli la comunicazione”.

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