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La virologa “con i baffetti” vuole far pagare 2.000 euro al giorno ai ricoverati non vaccinati

Pubblicato il 21/07/2021 11:25

Il processo di criminalizzazione di chi rifiuta il vaccino è quasi completo: gli italiani che nutrono ancora dubbi sulla reale efficacia dei farmaci e sulla loro sicurezza e per questo ancora non si sono sottoposti alla somministrazione vengono ormai puntualmente denigrati da politici della maggioranza ed esperti o presunti tali, rapidissimi nel puntare il dito e appiccicare etichette. E così, mentre il governo ragiona sul green pass vincolante per tutti, ecco arrivare l’ennesimo attacco a chi rifiuta di obbedire, firmato stavolta dalla virologa Ilaria Capua.

La virologa "con i baffetti" vuole far pagare 2.000 euro al giorno ai ricoverati non vaccinati

Alle pagine del Corriere della Sera, in un articolo intitolato “Chi paga i danni provocati dai no vax”, Capua smentisce nega che i vaccini non siano efficaci nella lotta al Covid, nonostante i numeri sui contagi, in crescita praticamente in tutto il mondo, sembrerebbero suggerire piuttosto il contrario. E in ogni caso, “il rischio di subire i danni che il virus può provocare anche in soggetti che sviluppano la forma asintomatica è di gran lunga maggiore degli eventuali effetti associati alla vaccinazione”. Chi ancora non si sottopone alla somministrazione, quindi, “fa i capricci”.

Capua ce l’ha con “quelli che fra chiacchiere da bar, cose sentite in tv e una sana dose di egoismo miope oltre che insopportabile si sono trasformati si sono trasformati in convinti sostenitori del ‘ma io anche no’ e stanno creando i presupposti per un altro inverno di chiusure e ambulanze a sirene spiegate, di esami di screening o controlli oncologici posticipati che si porteranno via altre vite”. Passando poi, nel giro di poche righe, a un piano economico: “Ogni malato di Covid ricoverato in terapia intensiva o subintensiva costa decine e decine di migliaia di euro. I pazienti del recente passato hanno gravato inevitabilmente, loro malgrado, sulla sanità europea in termini di centinaia di milioni di euro”.

Un ragionamento che porta all’ennesima proposta che sa tanto di dittatura sanitaria, insopportabile: “Ai non vaccinati per scelta, allora, si potrebbe proporre una piccola franchigia, per non dire ticket, in caso di ricovero, così da coprire almeno i costi non sanitari dell’ospedale: letto, biancheria, mensa, servizio di pulizia. In cambio della libertà di non vaccinarsi si potrebbe chiedere un piccolo contributo rispetto al costo totale del ricovero in terapia intensiva. Si tratterebbe soltanto di 1.000-2.000 euro al giorno. Sì, al giorno”. Una provocazione, si dirà. Ma anche l’ennesima conferma del clima che circonda ormai chi non si adegua alla dittatura sanitaria. Trattato, in maniera sempre più evidente, alla stregua di un criminale.

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