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La Tav procede spedita: ampliati i cantieri in vista dei nuovi lavori

Pubblicato il 23/06/2020 12:35

C’era una volta, come in una favola, un Movimento Cinque Stelle che tra le sue tante battaglie ne aveva inserita una, il no alla Tav, intorno alla quale prometteva di fare barricate. Opera costosissima e tutt’altro che fondamentale, si diceva, e che aveva scatenato la comprensibile rabbia degli abitanti del territorio dove l’alta velocità sarebbe stata realizzata a causa dell’impatto ambientale dell’opera. C’era una volta, appunto, perché i tempi sono cambiati, i pentastellati sono arrivati in Parlamento e hanno cambiato però pian piano la loro natura, diventando parte di quel sistema che promettevano di distruggere. E tradendo non poche promesse, col passare dei mesi.

La Tav procede spedita: ampliati i cantieri in vista dei nuovi lavori

È notizia di queste ore, infatti, l’ampliamento del cantiere della Torino-Lione a Chiomonte, in provincia di Torino. I lavori sono già iniziati e consentiranno l’avvio delle operazione per realizzare il tunnel di base da 57,5 km. Ad annunciarlo è stato Telt, il promotore pubblico incaricato dai governi di Italia e Francia di costruire e gestire l’infrastruttura nella tratta transnazionale. Attività che rientrano nel “programma condiviso da Italia e Francia con l’Unione europea e sono il primo passo per far partire nei prossimi mesi circa 200 milioni di opere in Piemonte”.

La Tav procede spedita: ampliati i cantieri in vista dei nuovi lavori

Si marcia spediti, insomma, verso la realizzazione dell’opera, che a questo punto non pare più nemmeno essere oggetto di discussione. Il cantiere di Chiomonte è stato ampliato di circa 1 ettaro, acquisendo l’area in cui sorgerà lo svincolo autostradale dedicato. Sotto la guida della divisione tecnica di Telt, sono al lavoro 150 operai e tecnici di 7 imprese del territorio. Secondo passaggio fondamentale sarà poi l’integrazione dell’area destinata allo svincolo. In Francia, nel frattempo, i cantieri attivi sono cinque.

La Tav procede spedita: ampliati i cantieri in vista dei nuovi lavori

I soldi? Nei prossimi mesi saranno spesi altri 200 milioni, ma ormai la cosa non pare più interessare nessuno. E le proteste? Quelle sono subito ripartite, con i No Tav a cercare di far sentire la propria voce alzando di nuovo l’asticella della tensione, con un presidio permanente annunciato in Val di Susa e alcuni attivisti incatenati di fronte ai cancelli del cantiere in Val Clarea. La sensazione, però, è che ormai i manifestanti siano abbandonati a loro stessi, senza più una sponda politica su cui poter contare per avanzare le proprie rivendicazioni. Una volta c’era il Movimento Cinque Stelle. Una volta, appunto, prima di trasformarsi in establishment.

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