L’Italia si è stancata! È questo il concetto che passa dalla rivolta silenziosa che, in queste ore, viene messa in atto nel milanese. Sono in tanti ad aver già tolto la mascherina sui mezzi pubblici, in segno di protesta verso le assurde imposizioni di Mario Draghi e Roberto Speranza.
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La rivolta parte dal sottosuolo milanese
Dopo le ultime disposizioni del governo, volte al prolungamento dell’uso dei dispositivi di protezione individuale sui mezzi pubblici fino a settembre, i milanesi hanno iniziato a ribellarsi. Da qualche giorno, sulla metropolitana di Milano, non è raro imbattersi in decine di passeggeri sprovvisti di mascherina. Complice anche l’avvento dell’estate, dopo due anni di volto coperto gli italiani iniziano ad averne abbastanza, con buona pace di Robertino e Marione. Ed era anche ora, ci vien da dire.
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I tempi sono cambiati, la pazienza è finita
Molto è cambiato dagli ultimi due giugno. Se nel primo erano ancora in molti, a causa del lockdown generale imposto da Giuseppe Conte, ad avere il timore che l’apocalisse fosse vicina, durante il secondo la mascherina veniva indossata addirittura fuori della stazione e chi scordava di indossarla sul vagone veniva subito ripreso da qualche altro passeggero più attento alle norme di sicurezza. Oggi, al terzo giugno di covid, la situazione si è ribaltata. Sono in molti, infatti, ad appropinquarsi ai tornelli senza il dispositivo di protezione, e nemmeno a bordo, come dicevamo, se ne trovano poi molte. E questa volta nessuno si permette di criticare chi protesta silenziosamente, mostrando il proprio volto, come normalità vorrebbe.
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