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La lezione di stile di Luis Enrique: “Grande Italia, ora tiferò per voi”

Pubblicato il 07/07/2021 16:08 - Aggiornato il 07/07/2021 16:11

La notte magica di Wembley, quella che ha consegnato all’Italia il pass per la finale di Euro 2020, ha avuto tanti protagonisti meravigliosi. In campo, dove Federico Chiesa ha realizzato un gol pesante come un macigno, Gigio Donnarumma ha parato l’imparabile e Jorginho, con la sua freddezza dal dischetto, ha condannato la Spagna all’eliminazione. Ma anche e soprattutto fuori, dove a spiccare è stato il sorriso elegante e sincero di Luis Enrique, l’allenatore delle Furie Rosse. Un Signore con la S maiuscola, di quelli che è sempre più raro trovare oggi nel mondo del calcio.

La lezione di stile di Luis Enrique: "Grande Italia, ora tiferò per voi"

Non è un allenatore qualunque, Luis Enrique, messo di fronte dalla vita al più difficile ostacolo da superare, il dolore che nessun genitore dovrebbe mai provare: la perdita della figlia Xana, scomparsa a soli nove anni a causa di una brutta malattia, un tumore alle ossa che non le ha lasciato scampo dopo una difficile lotta. Sull’avambraccio, l’allenatore spagnolo porta ancora i segni della tragedia, un tatuaggio a forma di X voluto per stringere sempre accanto a sé la sua bimba, volata via troppo presto. Da quella tragedia Luis Enrique è riuscito però a rialzarsi, tornando dopo mesi di sofferenza sulla panchina spagnola, abbandonata nei giorni più duri.

Commovente il coraggio con cui l’ex mister della Roma ha deciso di rialzarsi, nonostante il cuore spezzato. E senza mai perdere quella classe e quell’eleganza che appartengono soltanto ai grandissimi. Appena la sua Spagna è stata eliminata ai calci di rigore, è corso ad abbracciare gli Azzurri e complimentarsi con Roberto Mancini per il traguardo raggiunto. Poi, ai microfoni dei giornalisti, ha confessato: “Da qui in avanti tiferò per l’Italia, spero possa vincere l’Europeo”.

Nessuna polemica, nessun veleno, lui che pure avrebbe potuto prendersela con una sorte beffarda, che ha visto la sua Spagna giocare per lunghi tratti una partita migliore dell’Italia senza però riuscire a batterla. Ha ringraziato i suoi giocatori, si è detto soddisfatto per aver visto “una partita di altissimo livello tra due formazioni forti”, e ha indicato il prossimo obiettivo, i Mondiali 2022. Non si può non voler bene a uno come Luis Enrique. E non essere orgogliosi di aver avuto la fortuna di affrontare un avversario così, maestro fuori e dentro il campo.

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