x

x

Vai al contenuto

Servizi segreti, agenti, spie: lontano dai riflettori, Italia terra di scambio e guerre d’intelligence

Pubblicato il 31/08/2020 17:05

Uno dei principali tavoli su cui si gioca il braccio di ferro fra Stati Uniti e Russia resta l’Italia. Nel nostro Paese, infatti, lontano dai riflettori, continuano ad accadere cose particolari. Non siamo nel campo delle serie tv o del complottismo, siamo nel campo della realtà e dei fragilissimi equilibri internazionali i cui protagonisti sono servizi segreti, agenti e spie. Giampaolo Cadalanu su Repubblica, racconta degli ultimi avvenimenti che hanno coinvolto direttamente l’Italia. “La scoperta – se verrà confermata – di un agente russo ai vertici del Comando Nato di Lago Patria, a due passi da Napoli, comunica un lieve disagio. L’Italia, negli ultimi anni scampata per qualche miracolo alle stragi del terrorismo internazionale, sembra al centro di nuove
tensioni, con regole mutate”.

Solo una trentina di chilometri separano il centro dell’intelligence atlantica, punto focale delle informazioni di tutto il versante Sud dell’Alleanza, dall’aeroporto di Capodichino, dove nell’agosto dell’anno scorso la polizia di frontiera ha intercettato Aleksandr Jurjjevich Korshunov, direttore dello sviluppo della società russa Odk, specializzata in motori aerei. “Korshunov, ex agente dei servizi russi Svr, era inseguito da un mandato di cattura internazionale – ricorda Cadalanu – su richiesta dell’Fbi, con l’accusa di aver rubato segreti industriali della General Electric, grazie all’aiuto – secondo gli inquirenti – di un ex manager abruzzese della Aero”.

Adesso, però, arriva un altro colpo di scena: il governo italiano ha deciso di negare l’estradizione agli Usa e riconsegnare il manager a Mosca. Quali saranno le conseguenze nessuno lo sa, al momento. Ma l’Italia negli ultimi anni si è confermata terreno fertile per le operazioni di intelligence internazionale. “Nel dicembre del 2018 Jo Song-Gil, ambasciatore della Corea del Nord a Roma, ha deciso di chiedere asilo politico per sé e per i familiari, voltando le spalle alla Repubblica popolare e spingendo le autorità italiane a tenerlo in un luogo protetto”.

Altro episodio importante, nel maggio 2016: quando a Roma c’è stato il passaggio di informazioni su Nato e Unione europea da un agente dell’intelligence portoghese a un cittadino russo, probabilmente legato agli apparati di sicurezza di Mosca. “Ma la scelta si è rivelata infelice, perché la collaborazione fra i servizi portoghesi e quelli italiani ha permesso la cattura dell’agente doppio e del suo contatto”.

Ti potrebbe interessare anche: I tentacoli di Arcuri. Non solo Commissario Covid: con InvItalia gestisce tutto