Continua a tenere banco il tema dell’immigrazione e lo scontro in merito tra il governo italiano guidato da Giorgia Meloni e l’Unione Europea. Con la sensazione che la tensione resterà alta per tutto l’anno a seguire. L’avvio del semestre europeo a guida svedese, infatti, non è stato dei migliori, come evidente dalle posizioni del rappresentante presso l’Unione Europea Lars Danielsson. Interpellato dal Financial Times ha affermato che, a quanto pare, nemmeno quest’anno si riuscirà a portare in meta un accordo comunitario per i ricolloca menti dei richiedenti asilo. Secondo Danielsson, l’impegno di Stoccolma potrebbe essere rallentato a causa della presenza, nella compagine di maggioranza, del partito di destra Democratici Svedesi. La sensazione è che, in ogni caso, si tenterà di frenare qualsiasi sforzo per un accordo. (Continua a leggere dopo la foto)
Più e più volte nel corso degli ultimi anni si è invocato, sempre inutilmente, l’adozione di un meccanismo comunitario di collocamento. Spesso messo sul tavolo, mai concretizzato a causa di veti reciproci da parte dei Paesi Ue, con il blocco del Nord particolarmente attivo nel sabotare ogni iniziativa in questo senso. Anche accordi preliminari sono così saltati con disarmante puntalità. (Continua a leggere dopo la foto)
L’accordo di Malta del 2019 è un chiaro esempio del copione seguito: siglato a La Valletta da Malta, Italia, Germania, Francia e Finlandia, si basava sulla volontarietà, aveva ampi margini di recesso e non era vincolante. Gli obiettivi previsti, come facile immaginare, non sono stati neanche lontanamente centrati. (Continua a leggere dopo la foto)
Oltre ai trattati naufragati, il problema è che non è mai stato niente per affrontare e risolvere il problema alla radice, cioè ponendo le basi per un’efficace cooperazione con i Paesi africani per evitare le partenze ed effettuare i rimpatri. La sensazione è che, anche quest’anno, ogni sforzo sarà reso vano.
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