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Infarto a 11 anni, la tragedia del piccolo Gabriele. E un “altro malore improvviso” stronca la 35enne Silvia

Pubblicato il 19/11/2023 12:25

Sarà questa la nuova normalità? Un arresto cardiaco a 11 anni, un evento anomalo e grave e, purtroppo, non inedito di cui apprendiamo solo dalla stampa locale, mentre gli autoproclamatisi “professionisti dell’informazione”, gli stessi che ci hanno terrorizzato per quasi tre anni con l’emergenza pandemica, ora tacciono. Ponticelli, popolosa municipalità del Comune di Napoli, è ancora in preda allo sgomento e al dolore per quanto accaduto al bambino, vittima di infarto mentre si trovava in casa. Se la notizia è stata diffusa soltanto ieri, i funerali si sono svolti il 17 novembre nella chiesa di San Pietro e Paolo, la parrocchia del parco Merola di Ponticelli in cui viveva il piccolo Gabriele. Applausi e lacrime hanno accompagnato il feretro bianco. Sono stati sistemati anche un paio di striscioni: “Vivrai per sempre nei nostri cuori”, “Resterai sempre il nostro campione“. (Continua a leggere dopo la foto)
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I “malori improvvisi”

Il giovane, come apprendiamo dalla testata Napolitan.it, era dedito alla pratica sportiva e al calcio giovanile, e anche questa circostanza ricalca il copione non scritto per cui a essere stroncati dai cosiddetti malori improvvisi siano per lo più persone giovani e in teoria sanissime. Incredulità e sgomento hanno accompagnato un’altra scomparsa attribuita a malore improvviso. È accaduto a Brescia, a Prevalle per la precisione, dove la 35enne Silvia Gosetti ha accusato un malessere mentre si trovava in ufficio, al suo posto di lavoro: dopo gli studi al liceo e all’università, da qualche tempo lavorava al negozio Impares del Centro commerciale Molinetto, nell’omonima frazione di Mazzano. Naturalmente, i colleghi hanno immediatamente allertato i soccorsi, ma la folle corsa in ospedale non ha potuto scongiurare un tragico epilogo. Lascia nel dolore i genitori e Sergio, il suo compagno. Numerosi i messaggi di cordoglio, in molti ricordano una ragazza “solare e piena di vita”. (Continua a leggere dopo la foto)
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Foto: Silvia Gosetti

Sfiorata un’altra tragedia

Anche quel che è accaduto a Fucecchio, comune della città metropolitana di Firenze, poteva tramutarsi in un dramma. Il tutto è avvenuto su un campo di calcio, un vero incubo cui hanno assistito gli altri ragazzi. Immediatamente sospesa la partita, ci sono voluti 40 lunghissimi minuti di speranza e di preghiere perché si riprendesse: tanto sono durate le manovre di rianimazione dopo che, al 33esimo del primo tempo, il giovane era caduto a terra, “da solo, senza aver subito alcun tipo di contatto con gli avversari o col terreno – racconta Diego Paletta, responsabile del settore giovanile – È stato un mancamento e l’episodio ci è apparso grave”. Dunque, in campo non vi è stato nessuno scontro che potesse giustificare l’accaduto: l’ipotesi è quella di un malore legato ad un problema cardiaco o ad un attacco epilettico, e non sfuggiranno le tristi analogie con quanto accaduto a Ponticelli, dalla giovanissima età alla comune pratica sportiva. E dunque torniamo a chiederci: è questa la nuova normalità? Qualcuno veramente crede che non vi sia alcuna “correlazione”, nonostante l’evidente exploit dei malesseri fatali ed improvvisi? Una curva impazzita che le statistiche registrano a partire dalla primavera del 2021.

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