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Incredibile ma vero: i sottosegretari del governo Draghi sono anche peggio dei ministri

Pubblicato il 25/02/2021 10:05

Il governo delle mirabilanti imprese promesso, quello guidato da Draghi e benedetto da tutti i politici pronti a genuflettersi di fronte all’Europa, è già riuscito effettivamente in un piccolo miracolo: creare una squadra di viceministri e sottosegretari ancora peggiore della formazione presentata nei giorni scorsi, quella che includeva incredibilmente i vari Speranza, Lamorgese, Gelmini, Brunetta e via dicendo. La nuova puntata della commedia “l’esecutivo dei migliori” ha visto i partiti spartirsi le poltrone vacanti seguendo lo schema annunciato nei giorni scorsi: 11 5 Stelle, 9 alla Lega, 6 per il Pd e 6 per Forza Italia, due per Italia viva. Un incarico a testa per i partiti piccoli e quindi Leu, +Europa (con Benedetto Della Vedova), Centro democratico (Bruno Tabacci) e perfino Noi con l’Italia.

Incredibile ma vero: i sottosegretari del governo Draghi sono anche peggio dei ministri

Alla fine, per ogni delega si è scelto di affiancare una componente proveniente dal vecchio Conte bis a una della vecchia opposizione. Personalità che fino a qualche mese fa si abbaiavano contro e invece ora, per miracolo, lavoreranno spalla a spalla. Tra i punti salienti, l’ex capo della polizia Franco Gabrielli finito ai servizi segreti, mentre Berlusconi è riuscito nel colpaccio di mettere le mani sulla delega all’Editoria, nelle mani di Giuseppe Moles. Giorgiò Mulè, fedelissimo del Cavaliere ed ex direttore di Panorama, è invece volato alla Difesa, mentre l’altro azzurro Francesco Paolo Sisto, avvocato pugliese che era solito tuonare contro l’eccessivo potere nelle mani della magistratura, è finito alla Giustizia. Scelte che sono la perfetta cartina di tornasole del neonato governo.

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Al fianco di Sisto, in un equilibrio sulla carta impossibile, ci sarà la grillina Anna Macina, firmataria della legge sul conflitto di interessi. Se non siamo alle comiche, poco ci manca. Restando dalle parti del M5S, Rossella Accoto cercherà di preservare l’influenza pentastellata al Lavoro, dove sarà sottosegretaria. Diverse le new entry, come Barbara Floridia all’Istruzione o Ilaria Fontana al nuovo superministero della Transizione ecologica. Primo incarico ma seconda legislatura per Dalila Nesci, neo sottosegretaria al Sud, convinta sostenitrice del nuovo corso di Mario Draghi. Confermata dal precedente esecutivo la presenza di Giancarlo Cancelleri ai Trasporti, Giampaolo Sileri alla Salute e Alessandra Todde allo Sviluppo Economico. Sono al terzo incarico Laura Castelli all’Economia, Carlo Sibilia agli Interni e Manlio Di Stefano agli Esteri.

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Salvini, diventato di colpo europeista convinto, ha portato al governo Claudio Durigon al Lavoro, Vannia Gava alla Transizione ecologica e Lucia Borgonzoni ai Beni culturali. Scelta, quest’ultima, accolta con ironia dagli utenti italiani che ricordano un famosa frase del 2018, “non leggo un libro da 3 anni”. Rientrato agli Interni Nicola Molteni, co-firmatario dei decreti Sicurezza. Gian Marco Centinaio è andato all’Agricoltura, Alessandro Morelli alle Infrastrutture, Stefania Pucciarelli alla Difesa, Rossano Sasso all’Istruzione. Confermata la squadra di Italia Viva (Teresa Bellanova ai Trasporti, Ivan Scalfarotto agli Interni), sul fronte Pd bis per Marina Sereni agli Esteri, con Simona Malpezzi nominata ai Rapporti col Parlamento, Alessandra Sartore all’Economia, Anna Ascani spostata allo Sviluppo Economico, Assuntela Messina finita all’Innovazione Tecnologica ed Enzo Amendola agli Affari Europei.

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