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“In parlamento si parla solo di nomine”, l’attacco mosso da Beppe Grillo ai 5 stelle

Pubblicato il 18/09/2020 10:46 - Aggiornato il 18/09/2020 12:10

“In parlamento si parla solo di nomine”. E badate bene perchè non è una critica partorita dall’opinione di chiunque sia diventato allergico alla glassa pentastellata, ma è lo stesso fondatore Beppe Grillo, che durante una conferenza stampa del ministro dello sviluppo Stefano Patuanelli, si è riferito in questi termini al Movimento. 

O per meglio specificare “all’ala governista che fa capo a Luigi Di Maio”, riferisce Domani. Rimarcando infatti che “la pandemia è una grande occasione per la rivoluzione verde”, ha scagliato la pietra: “Questo è il momento, straordinario anche nella sofferenza, e invece sento che in parlamento si parla solo di nomine, uno affronta un argomento perchè ha già uno da metterci dentro”.

Continuando nel discorso, il comico ha dato spazio allo sfogo. Non solo i suoi, ma anche “la sinistra, che ha poche idee, e la destra, che non ne ha”. Quando invece: “Lo stato dovrebbe essere una buona cosa, deve dare linea alle cose da fare, dalla sanità alla scuola, dalle infrastrutture alle telecomunicazioni, insomma ci vuole una visione, perchè se noi andiamo lì a metterci le nostre visioncine per metterci poi l’amministratore che amministra, con le nostre visioncine non andiamo da nessuna parte. È una critica che faccio a tutti, non solo a noi”. 

Grillo non si ferma, continua la battaglia, rivendicando il fatto che in cantiere ci siano numerosi progetti e che di questi nessuno sappia niente: “I cittadini non possono sapere niente di cosa stiamo progettando, sennò c’è il caos?”

Ci commuove sentire tanta onestà, specialmente adesso, nei tempi in cui il Movimento ha totalmente rivelato il suo volto. Ma in questi casi indietro non si torna. Grillo può giocare poco la parte del padre che si rivolge con tono di rimprovero ai propri figli. Lui che ha accettato di fare il governo con il Pd, ma non solo… Sono infinite tutte le promesse fatte e poi non mantenute. A partire dalla Tav, arrivando all’acqua pubblica e passando per tanto altro. Il padre fondatore del movimento non ha da che prendersela con sé stesso se oggi scopre che i suoi “pensano solo alle poltrone”.