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Il Senatore Paragone ricorre contro l’obbligo del Super Green Pass

Pubblicato il 23/02/2022 16:17

Accade anche questo.

Nel parlamento italiano, e in particolare alla Camera e al Senato, i parlamentari che non sono in possesso del Super Green Pass non possono accedere alle Aule.

Quindi il diritto di rappresentanza del Popolo è di fatto leso e annullato del tutto: è inconcepibile che un Senatore della Repubblica che sta difendendo i principi costituzionali non possa accedere all’Aula per poter esprimere le proprie opinioni e per votare sui provvedimenti in discussione mentre invece per le elezioni del Presidente della Repubblica si è consentita la votazione ai grandi elettori positivi al covid e/o in quarantena.

E’ inconcepibile, inoltre, che un parlamentare straniero possa entrare nel Senato e nella Camera dei deputati con il green pass base, mentre occorra il super green pass per i parlamentari italiani e ciò in violazione del principio di discriminazione al contrario stabilito dal Regolamento del Parlamento europeo con il regolamento n. 953/2021.

E’ per questo che il Senatore Paragone ha dato incarico all’Avv. Gianluca Piccinni e all’Avv. Andrea Perillo (https://t.me/avv_andreaperillo), entrambi del foro di Roma, di proporre ricorso alla Commissione contenziosa del Senato per impugnare l’introduzione del super green pass per i Senatori.

In virtù del principio di autodichia la Camera e il Senato sono organi indipendenti il cui personale interno e i Senatori e i Deputati sono soggetti ai Regolamenti parlamentari che hanno forza di Legge.

Tutte le controversie insorte per questioni quali quella sopra descritte vengono decise da Tribunali (ad esempio Commissione Contenziosa per il Senato) che non sono quelli classici ma veri e propri organi di queste istituzioni.

Il motivo è quello di garantire la massima indipendenza alle funzioni parlamentari così che nessuno dall’esterno si possa intromettere e le funzioni di Camera e Senato siano garantite.

E’ un privilegio?

No non lo è, nella maniera più assoluta; serve a far si che il Popolo, rappresentato dai Parlamentari abbia le massime garanzie e che ne la magistratura ne il Governo possano influenzare quelle decisioni.

Il ricorso del Senatore Paragone, è volto proprio a questo, ovvero a garantire il fatto che un senatore possa accedere alle Aule e portare al loro interno la voce di quella che in questo momento è una minoranza.

Precisiamo che un Senatore o un Deputato non sono dipendenti di Camera e Senato ma sono cittadini eletti che hanno un mandato parlamentare a rappresentare il Popolo; equipararli a dipendenti è errato e fuorviante.

La ragione di sicurezza sanitaria relativa all’applicazione del Super Green Pass non esiste, perché stiamo parlando di cittadini sani che dovrebbero essere controllati come tutti gli altri, e attualmente l’unico vero strumento di controllo è il tampone.

Anche e soprattutto dal punto di vista scientifico il Green Pass è una misura politica, non sanitaria; e questo perché non da alcuna garanzia di limitazione dell’epidemia; se è una misura politica, come affermano gli stessi virologi governativi allora impedire l’accesso al Senato ad un Senatore della Repubblica è inquietante!