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Il piano del governo: ritorno alle zone gialle, ma solo per chi è avanti coi vaccini

Pubblicato il 16/04/2021 12:40 - Aggiornato il 16/04/2021 12:42

Ritorno alle zone gialle a partire dal 3 maggio, dopo oltre un mese in cui in nessuna Regione italiana si è potuta permettere un allentamento delle restrizioni. Con il dettaglio, però, che il passo in avanti verso una maggiore libertà sarà possibile soltanto per le zone che stanno procedendo a ritmo spedito sul fronte vaccinazioni, penalizzando chi invece è rimasto indietro. E pazienza se a influire sulla somministrazione del farmaco sono i tanti dubbi sulla sicurezza delle dosi, con AstraZeneca e Johnson & Johnson a rischiare addirittura il ritiro dal mercato, e gli errori commessi dall’Ue al momento di firmare sciagurati contratti con le multinazionali del farmaco.

Il piano del governo: ritorno alle zone gialle, ma solo per chi è avanti coi vaccini

La data al momento fissata dal governo come punto di svolta, almeno apparente, è quella del 3 maggio, quando sarà di nuovo possibile tornare in zona gialla. L’inizio del nuovo mese, si legge sul Corriere della Sera, segnerà un cambio di fase dopo mesi di restrizioni severe. Nelle zone con meno contagi e più anziani vaccinati i ristoranti riapriranno almeno a pranzo e si potrà circolare all’interno della propria Regione. Con il presidente Draghi che intende comunque muoversi “con grande prudenza”, senza non rinunciare a dare priorità al ritorno in classe delle superiori.

Le aperture, per Draghi, dovranno essere innanzitutto “sicure”. Sposando così la linea di Speranza, l’uomo dei lockdown sempre e comunque. Per quanto la linea europea della prudenza sia stata la sua bussola in queste settimane, Draghi è però deciso a dare almeno un contentino per provare ad affievolire la rabbia degli italiani e la tensione che ha cominciato a sfogarsi nelle piazze. Le decisioni saranno assunte sulla base dei dati del monitoraggio di venerdì prossimo.

Il tema più discusso è come saranno conteggiati i vaccini somministrati agli anziani, perché secondo i governatori si deve tenere conto anche di quante persone aderiscono alla campagna vaccinale. Il governo sembra invece orientato a includere nel dato tutte le persone incluse in una determinata fascia d’età. Con il rischio, così, che il ritorno al giallo diventi difficilissimo.

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