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Il paradosso della Regione Sicilia: conti in rosso, ma crescono gli stipendi dei dirigenti

Pubblicato il 02/01/2020 10:31

Un buco di oltre 7 miliardi da ripianare, con il governo Conte a correre in aiuto consentendo alla Sicilia di spalmare il suo enorme disavanzo su dieci anni. Una situazione alla quale fa da contraltare, ennesimo paradosso tutto italiano che fa gridare rabbia, il riconoscimento deciso dalla Regione, che ha scelto di aumentare gli stipendi dei propri dirigenti di 200 euro al mese dopo il recente rinnovo contrattuale. Con tanto di nuove assunzioni in arrivo negli ormai famigerati, e già criticati, Centri per l’impiego, strutture che occupano oltre il 20% degli addetti al reclutamento in Italia.

Il rinnovo contrattuale per i dirigenti regionali era in realtà da tempo in stand by, con la Corte dei Conti che aveva recentemente auspicato uno sblocco dei contratti dopo un periodo di stasi durato quattordici anni. Un invito accompagnato, però, dall’analisi delle storture del sistema siciliano, con una relazione che evidenziava “il numero considerevole di unità dirigenziali operanti in seno all’Ente regione, sia in termini assoluti, sia in relazione al rapporto tra numero dei dirigenti e quello degli altri dipendenti (che supera di poco il rapporto di uno a dieci)”. Tanti, troppi, insomma, i dirigenti in Sicilia, dove mediamente è possibile trovarne uno ogni dieci dipendenti.

A essere interessati dall’aumento saranno in questo senso oltre 1.300 persone, visto che il rinnovo di contratto interesserà anche i dirigenti degli enti sottoposti al controllo della Regione. Complessivamente, tra società partecipate, istituti, aziende pubbliche e via dicendo, si parla di realtà che occupano oltre 10.000 persone, un sistema gigantesco che però secondo le relazioni dei magistrati continua a non produrre benefici. Anzi: “La Corte ha in più occasioni evidenziato che le società partecipate dalla Regione si sono dimostrate geneticamente prive di sostenibilità economica”.

Stona, dunque, che in un realtà così piena di stortura si intervenga con un aumento di 209 euro lordi mensili per dirigente senza però allo stesso tempo cercare di riorganizzare una struttura pericolante. Al bonus andranno aggiunte poi le retribuzioni di posizione, per una cifra che oscilla dai 7 mila a oltre 36 mila euro annui. Così come stona, in una Regione dai conti in rosso profondo, la scelta di procedere con nuove assunzioni per potenziare i Centri per l’impiego in un’area che vede i suoi giovani fuggire altrove a causa del Pil in calo e del lavoro sempre più difficile da trovare. La Giunta ha già deliberato una spesa da 75 milioni di euro. Senza porsi il problema, però, della conclamata inefficienza dei Centri stessi.

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