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Il governo dice no alla proroga del blocco degli sfratti: “Così si rischia un disastro sociale”

Pubblicato il 22/12/2020 13:28 - Aggiornato il 22/12/2020 13:30

Nessun blocco degli sfratti all’interno della legge di Bilancio. Gli emendamenti che avrebbero previsto una proroga di tre mesi sono stati infatti ritirati dal Pd, dopo che nei giorni scorsi erano stati bocciati in Senato quelli al decreto Ristori. Una decisione che, in un momento di crisi così forte, rischia di trasformarsi in una bomba nei prossimi mesi. E che ha fatto subito scattare i rappresentanti delle categorie. Il sindacato dell’Unione Inquilini ha subito commentato con una nota ufficiale: “Si sancisce in maniera definitiva la fine della sospensione degli sfratti per famiglie, per artigiani e commercianti, per coloro che hanno un esproprio in atto. Questo in assenza di contributi affitto; di una vero piano nazionale di Edilizia residenziale pubblica a canone sociale; di reale possibilità di ricontrattare gli affitti. Il tutto con una emergenza sanitaria che continua a martoriare il nostro Paese”.

Il governo dice no alla proroga del blocco degli sfratti: "Così si rischia un disastro sociale"

La notizia della fine del blocco, fissato per il 31 dicembre e che riguardava soltanto le esecuzioni, mette a rischio la situazione di tante famiglie italiane sparse per il territorio. Soltanto a Roma, secondo i sindacati, almeno un centinaio vanno verso lo sfratto nei prossimi mesi. Alcune, senza contratto, sono già finite in mezzo a una strada. Il bonus affitto messo in campo da Regione e Comune non è ancora stato erogato e, per il momento, gli importi sono irrisori rispetto alle necessità delle famiglie. “Dal 1 gennaio 2021 si apre un’altra pagina – ha spiegato ancora Unione Inquilini – e si apre con l’incapacità da parte di Governo, Parlamento, Regioni e Comuni di avere anche solo la percezione della situazione abitative nel nostro Paese”.

Il governo dice no alla proroga del blocco degli sfratti: "Così si rischia un disastro sociale"

Il sindacato ha scritto un appello al prefetto Matteo Piantedosi, al presidente della Regione Nicola Zingaretti, alla sindaca Virginia Raggi e ai parlamentari eletti nella circoscrizione per chiedere di prorogare il blocco fino a giugno 2020, “prevedendo nel contempo forme di indennizzo per i locatari e la convocazione di un tavolo sulla crisi abitativa. La condizione abitativa di Roma Capitale era molto difficile già prima dell’emergenza sanitaria. A Roma, nei dieci anni che vanno dal 2010 al 2019, sono state emesse circa 65 mila sentenze di sfratto, di cui oltre il 90 per per morosità. Abbiamo una lista inevasa di richieste di assegnazione di alloggi Erp a canone sociale che supera le 13mila famiglie, utilmente collocate nella graduatoria, un dato sottostimato, essendo numerose le famiglie che neanche fanno la domanda, essendo preclusa la possibilità di vedere riconosciuto il proprio diritto in tempi ragionevoli”.

Il governo dice no alla proroga del blocco degli sfratti: "Così si rischia un disastro sociale"

Nel testo si sottolineano anche le pericolosissime conseguenze sociali della pandemia, che fanno il paio con iniziative messe in cambo dalla Regione e dal governo tutte segnate da forti ritardi nelle erogazioni degli aiuti, e tutte caratterizzate da importi inadeguati agli effettivi bisogni: “Incredibile che, in una situazione di emergenza sanitaria conclamata, si possa permettere di effettuare interventi di sgombero coatto di famiglie, senza il passaggio da casa a casa. Ricordiamo che c’è una diretta responsabilità delle autorità di governo in indirizzo in merito alla tutela della salute pubblica”. Il 25 dicembre, giorno di Natale, si terrà a Montecitorio una manifestazione di Asia Usb, Federazione del sociale e Noi Restiamo.

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