C’è una parte del mondo della stampa e dalla politica che continua da giorni a tentare di convincere gli italiani della pericolosità dei non vaccinati. Arrivando a sostenere, di recente, che le persone prive della protezione dei farmaci anti-Covid sarebbero molto più contagiose di quelle che hanno invece ricevuto due o tre dosi. Un articolo di Repubblica datato 24 gennaio 2022 titola, per esempio: “Covid, i non vaccinati hanno carica virale 10 volte più infettiva di chi si è immunizzato”. Ma cosa c’è di vero in questa affermazione? Per capirlo, proviamo a indossare i panni del “fact checker” e verificare l’attendibilità dello studio citato dalla testata italiana.
La ricerca che dovrebbe dimostrare la maggiore pericolosità dei non vaccinati rispetto ai vaccinati sotto il profilo della trasmissibilità del Covid è stato pubblicato sul portale MedRxiv ed è accessibile a tutti. Basta un’occhiata più attenta, però, per capire quanto inattendibile sia l’analisi, come spiegato dalle stessa testata che ne riporta i risultati. Trattasi, infatti, di una studio privo della “peer review”, cioè non passato al vaglio di esperti che possano aiutare l’autore a confermare o confutare la sua tesi. Per questo, la stessa testata sconsiglia di prenderlo come riferimento “per delle indicazioni cliniche”. Un passaggio evidentemente sfuggito a Repubblica.
Non bastasse, sono anche le modalità della ricerca a sollevare più di qualche dubbio sulla reale attendibilità dell’esito: i test hanno infatti visto i pazienti vaccinati infettati con le varianti Delta e Omicron del virus, la seconda delle due considerata meno aggressiva dagli scienziati, mentre per i non vaccinati l’infezione è avvenutra tramite la prima variante di Covid scoperta e la Delta. Non lo stesso patogeno, quindi, anzi: ai non vaccinati è toccato un confronto con le varianti più forti, ai vaccinati con quelle più deboli. E ancora: i ricercatori non specificano nemmeno la fascia d’età dei pazienti, elemento fondamentale nel considerare contagiosità e reazioni una volta a contatto con il Covid.
Uno studio che fa acqua da tutte le parti, insomma, e che però è stato ugualmente scelto da una delle principali testate italiane per portare avanti la caccia alle streghe contro i non vaccinati. Per capire la realtà dei fatti sarebbe bastato, molto più semplicemente, ascoltare le parole di Anthony Fauci, immunologo consulente del presidente americano Joe Biden, non certo un pericoloso no vax: “Il livello di virus nei vaccinati che si infettano, un evento più raro che può verificarsi, è esattamente lo stesso rispetto al livello di virus nelle persone non vaccinate”. Tesi confermata da un recente studio pubblicato sulla testata Lancet e che sottolinea come “l’impatto della vaccinazione sulla trasmissione nella comunità delle varianti circolanti di SARS-CoV-2 non sembra essere significativamente diverso dall’impatto sulle persone non vaccinate”. Affermazioni scientifiche che però, evidentemente, a qualcuno dalle nostre parti sono sfuggite.
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